Beppe Grillo, in un video pubblicato su Facebook il 28 luglio, dice (min. 0.40): “Queste assemblee di persone sorteggiate a caso sono un movimento che si sta sviluppando in tutto mondo (…). In Ontario, in Canada, nella Columbia Britannica lo hanno già fatto, quindi sono giurie sorteggiate a caso con determinati criteri che determinano poi la scelta di un sindaco. Lo hanno fatto in un paese vicino alla Grecia dove 350 persone sono state sorteggiate e queste persone hanno votato il sindaco di quella città".
Vediamo se le assemblee formate a sorteggio sono davvero così diffuse nel mondo come dice Grillo.
Esperimenti di sorteggio
Grillo ha ragione nel sostenere che esistano esperimenti di democrazia a sorteggio. Se ne sono occupati anche diversi studi accademici (qui e qui, ad esempio).
Sono stati condotti esperimenti:
- in Cina, in una comunità locale chiamata Zeguo, dove un’assemblea di cittadini estratti a sorte – informati da esperti e messi nella posizione di poter fare domande e confrontarsi tra loro – ha preso decisioni sul bilancio;
- in Islanda, dove l’assemblea di circa mille cittadini (la maggior parte estratti a sorte) Thjodfundur ha avuto un ruolo consultivo nel processo di riforma costituzionale (poi fallito);
- in Germania, dove il metodo della Planungszelle, gruppo composto da 25 cittadini estratti a sorte, è stato usato in varie occasioni per fornire un parere, a livello locale, sulla realizzazione di opere pubbliche e, di recente, sulla riforma amministrativa della Turingia;
- in Irlanda, dove nel 2016 è stata istituita una Citizens’ Assembly, di nuovo composta da cittadini scelti in modo casuale, che ha dato il proprio parere agli organi legislativi su diverse materie, quali l’aborto, l’invecchiamento della popolazione, i cambiamenti climatici e così via;
- in Olanda, dove il Burgerforum Kiesstelsel (di nuovo un organo composto da cittadini estratti a sorte) aveva dato nel 2006 il proprio parere sulla riforma elettorale (ignorato dal legislatore nel 2008); e via dicendo.
Il caso canadese
Veniamo dunque all’esempio citato esplicitamente da Grillo, quello canadese. È vero che sia in Ontario (nel 2006) che nella Columbia Britannica (nel 2004) sono state formate delle Citizens’ Assembly, composte da cittadini estratti a sorte (160, più il presidente, nella prima e 103, più il presidente, nella seconda).
Queste assemblee, formate in modo da rappresentare equamente i sessi e le provenienze geografiche, erano incaricate di dare il loro parere sull’eventuale necessità di riforma del sistema elettorale dei rispettivi Stati. Il risultato finale del loro lavoro è poi stato sottoposto a referendum.
In Ontario il nuovo sistema proposto dall’Assemblea è stato respinto dalla consultazione popolare, tenutasi il 10 ottobre 2007, con oltre il 63% dei voti contrari. Nella Columbia Britannica nel 2005 il referendum, che avrebbe dato la vittoria al sistema proposto dall’Assemblea, non è passato perché non ha raggiunto per un soffio i quorum necessari. Nel 2009, quando si è tenuto un secondo referendum sul tema, il sistema proposto dall’Assemblea è invece stato bocciato con più del 60% di voti contrari.
In ogni caso, è evidente come queste assemblee canadesi non abbiano avuto il compito, come sostiene Grillo, di indicare il sindaco, ma quello di proporre una riforma della legge elettorale.
Il sindaco scelto da un’assemblea di cittadini estratti a sorte
In Canada, le assemblee formate col metodo dell’estrazione a sorte non avevano il compito di eleggere il sindaco. Non ci risulta oltretutto che una cosa del genere sia successa in nessun altro luogo - almeno in epoche recenti - ma restiamo ovviamente a disposizione per eventuali correzioni sul punto.
Non abbiamo quindi trovato riscontro nemmeno per quanto riguarda la storia raccontata dal comico di un “paese vicino alla Grecia” (in Albania? Macedonia? Bulgaria? Turchia?) in cui un’assemblea di 350 cittadini avrebbe scelto il sindaco.
Conclusione
Beppe Grillo ha ragione nel sostenere che esperimenti di democrazia a sorteggio siano stati condotti in tutto il mondo, dall’Asia, all’Europa alle Americhe. Sono spesso assemblee con compiti consultivi che raggiungono il proprio parere in modo informato attraverso un processo fatto di riunioni, studi e consultazioni di esperti.
È vero che assemblee del genere sono state create in Ontario (2006) e Columbia Britannica (2004), in Canada. Non però per eleggere il sindaco, come afferma Grillo, ma per decidere se proporre una riforma elettorale, e quale. In entrambi i casi, oltretutto, la proposta uscita dalle assemblee estratte a sorte è poi stata bocciata dai referendum popolari successivi.
Non ci risulta, infine, che sia mai accaduto nell’era moderna che un sindaco sia stato eletto da un’assemblea di cittadini estratti a sorte, né in un “paese vicino alla Grecia”, come afferma il comico, né altrove.
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