Il ministro dei Trasporti Graziano Delrio, ospite di Otto e Mezzo su La7 lo scorso 20 novembre, ha dichiarato (min. 14.05): “Quando sono arrivato a Palazzo Chigi nel 2014 avevamo un miliardo e 100 milioni di ore di cassa integrazione […]: oggi ce ne sono meno di 250 milioni, cioè il 70 per cento in meno”.
Si tratta di un’affermazione leggermente imprecisa ma sostanzialmente corretta.
La cassa integrazione
Esistono tre tipi di cassa integrazione.
La cassa integrazione guadagni ordinaria (CIGO) serve a integrare o sostituire la retribuzione dei lavoratori che si ritrovano, momentaneamente e senza colpa, in condizioni di sospensione o riduzione dell’attività lavorativa.
La cassa integrazione straordinaria (CIGS) integra o sostituisce la retribuzione dei lavoratori di aziende in situazione di difficoltà produttiva, oppure in fase di riorganizzazione, o in caso di contratti di solidarietà.
Infine la cassa integrazione guadagni in deroga (CIGD) integra i salari dei lavoratori di imprese in difficoltà che non possono ricorrere agli strumenti ordinari, o perché escluse fin dall’inizio da questa tutela oppure perché hanno già esaurito il periodo di fruizione delle tutele ordinarie.
Il monte ore
Il dato 2013
Delrio è diventato ministro solo ad aprile 2015 ma era già membro del governo in precedenza, con la carica di sottosegretario alla presidenza del Consiglio con deleghe alla coesione territoriale e allo sport. Dunque è vero che sia arrivato a Palazzo Chigi, sede del governo, già a febbraio 2014.
Nel corso del 2013 il totale delle ore di cassa integrazione autorizzate (di tutti e tre i tipi), secondo quanto riporta l’Osservatorio sulle ore autorizzate di cassa dell'Inps, è stato di 1.101.603.250.
Corretto dunque Delrio che arrotonda a un miliardo e cento milioni.
Il dato 2017
Oggi - il dato del 2017 è aggiornato a settembre incluso - il totale ammonta a 266.368.761 ore.
Su questo secondo dato dunque il ministro Delrio è impreciso. Non solo si tratta di “più” di 250 milioni di ore autorizzate, e non di “meno”, ma è un dato riferito ai primi 9 mesi dell’anno, dunque sarebbe stato più corretto fare il confronto con i primi 9 mesi dell’anno del 2013.
Tra gennaio e settembre incluso, nel 2013 sono state autorizzate 814.312.829 ore di cassa integrazione. Dunque le attuali 266.368.761 ore costituiscono un calo del 67,3%.
Se avessimo considerato i 12 mesi interi del 2013, il calo sarebbe invece stato del 75,8%.
Come si è arrivati qui
Il totale delle ore autorizzate di cassa integrazione è esploso nel 2009, passando dai 230 milioni scarsi dell’anno precedente a più di 915 milioni. Negli anni seguenti il totale ha oscillato intorno al miliardo. Nel 2010 si è arrivati al record di 1,2 miliardi di ore, scesi poi nel 2011 a 975 milioni di ore. Nel 2012 c’è stata una nuova risalita fino a 1,15 miliardi, rimasti stabili nel 2013 con appunto 1,1 miliardi e nel 2014 con poco più di 1 miliardo.
Da allora è cominciata una progressiva discesa. Nel 2015 si è calati a poco più di 680 milioni di ore, nel 2016 a 580 milioni e quest’anno – se l’andamento resterà costante – è prevedibile un totale finale intorno ai 300 milioni di ore.
Conclusione
Graziano Delrio ha sostanzialmente ragione dell’indicare un calo molto significativo del totale delle ore di cassa integrazione dal 2013 al 2017. Ma se il dato fornito dal ministro sul 2013 è corretto, quello su quest’anno è impreciso.
Al di là della leggera imprecisione numerica, è scorretto confrontare un anno intero (il 2013) con tre trimestri su quattro (il 2017).
Considerando i primi tre trimestri del 2013, il totale da confrontare non è 1,1 miliardi ma 814 milioni circa. Fatta questa correzione il calo percentuale del 2017 risulta del 67,3%, comunque non distante dal 70% citato dal ministro.
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