Il presidente statunitense Donald Trump e il presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella, nel loro incontro a Washington del 16 ottobre, hanno parlato di dazi. Secondo Mattarella "una reciproca imposizione di dazi è dannosa per entrambe le nostre economie". Il presidente della Repubblica fa riferimento ai dazi legati al caso Airbus, di cui abbiamo scritto di recente, che - se non verranno ritirati - avranno quasi sicuramente l’effetto di innescare la ritorsione dell’Unione europea. I dazi statunitensi potrebbero avere un impatto su alcuni prodotti alimentari italiani.
Nel passato recente, Trump ha già imposto dei dazi: a giugno 2018, sull’acciaio e sull’alluminio europei, scatenando la reazione della Ue che lo stesso mese aveva imposto i dazi su diversi prodotti americani. Si possono vedere conseguenze nell’export italiano di queste decisioni? Andiamo a vedere come sono cambiate le esportazioni dell’Italia verso gli Stati Uniti da prima di Trump a dopo Trump, e da prima dei dazi già imposti a dopo.
L’import/export Italia-Usa prima e dopo Trump
Donald Trump ha vinto le elezioni presidenziali a novembre 2016 ma ha giurato da presidente il 20 gennaio 2017. Per valutare quindi se c’è stato un impatto sugli scambi commerciali tra Italia e Usa prima che venissero imposti i dazi, possiamo confrontare il dato del 2016 con quelli del 2017 e del 2018 (per il 2019 abbiamo i dati relativi solo al primo semestre, che comunque fanno registrare un ulteriore aumento del nostro export verso gli Usa).
Nel 2016, secondo quanto riporta Eurostat, l’export italiano negli Usa è stato pari a 36,9 miliardi di euro. Nel 2017 è salito a 40,4 miliardi e nel 2018 a 42,4 miliardi (il 9,2 per cento dell’export totale dell’Italia di quell’anno, che posiziona gli Usa terzi dietro a Germania e Francia nella classifica dei Paesi destinatari del nostro export). Un aumento complessivo di 5,5 miliardi e di oltre il dieci per cento in due anni dunque.
Nei due anni precedenti, dal 2014 al 2016, l’export italiano negli Usa era passato da 29,8 miliardi ai citati 36,9: un aumento complessivo di 7,1 miliardi di euro.
Con l’arrivo di Trump alla Casa Bianca - senza voler sostenere ci sia un legame di causa/effetto tra le due cose - l’export italiano negli Usa ha continuato a crescere insomma, anche se con un ritmo inferiore rispetto al biennio precedente.
C’è stato un “effetto dazi”?
Vediamo ora se dopo l’imposizione reciproca di alcuni dazi a giugno 2018 l’export italiano negli Usa ne abbia risentito o meno. Confrontiamo quindi il totale delle esportazioni italiane tra luglio 2017 e giugno 2018 con quello tra luglio 2018 e giugno 2019.
Dai dati Eurostat risulta che nei 12 mesi compresi tra luglio 2017 e giugno 2018 le esportazioni italiane negli Usa sono state pari a 41,3 miliardi.
Nei 12 mesi compresi tra luglio 2018 e giugno 2019 sono aumentate a un totale di 44 miliardi circa.
Dunque i precedenti dazi non hanno avuto l’effetto di diminuire le esportazioni italiane negli Usa. Ma non abbiamo la riprova che, senza i dazi, l’export italiano verso l’America non sarebbe aumentato maggiormente.
Questo, probabilmente, dipende dal fatto che i prodotti colpiti dai dazi americani - acciaio e alluminio - rappresentano una quota minima dell’export italiano verso gli Usa: nel 2017 l’intero settore dei metalli pesava per meno di 2 miliardi di euro (2,12 miliardi di dollari) e all’interno di questo acciaio e alluminio rappresentavano una minoranza.
Come abbiamo scritto di recente, anche i dazi sui prodotti alimentari alla fine potrebbero avere un impatto poco significativo: l’export di formaggi, vermouth e liquori, e carni - i prodotti italiani che dovrebbero essere colpiti, neppure integralmente, dai dazi legati al caso Airbus - non arrivava nel complesso (dati 2017) ai 550 milioni di euro (591 milioni di dollari).
Conclusione
L’export italiano verso gli Stati Uniti è cresciuto significativamente negli ultimi anni, passando da circa 30 miliardi di euro (2014) a 42,5 miliardi (2018). Con l’arrivo di Trump alla Casa Bianca l’export ha continuato a crescere, anche se nel biennio 2016-2018 la crescita è stata inferiore al biennio 2014-2016.
Guardando poi ai dati mensili, non si registra una diminuzione ma, anzi, un aumento dell’export italiano verso gli Usa anche dopo l’imposizione dei dazi su acciaio e alluminio a giugno 2018.
Infine, anche la nuova possibile tornata di dazi legati al caso Airbus non dovrebbero avere un impatto significativo - considerato il volume dell’export delle merci colpite dalle tariffe - sul totale delle esportazioni italiane verso l’America.
Se avete delle frasi o dei discorsi che volete sottoporre al nostro fact-checking, scrivete a dir@agi.it