Alle recenti elezioni locali in Germania, in particolare nei Länder di Sassonia e Brandeburgo, il partito di estrema destra Alternative für Deutschland (Afd) ha ottenuto un risultato elettorale significativo. In Sassonia è arrivato secondo, dietro alla Cdu (il partito di Angela Merkel), con una percentuale del 27,5%, e in Brandeburgo di nuovo secondo, dietro alla Spd (i socialdemocratici), con il 23,5%.
Ma a livello nazionale, quali sono le percentuali dell’Afd in Germania? E nel resto della Ue, quali livelli di consenso raccoglie oggi l’estrema destra?
L’Afd in Germania
Partiamo dalla Germania. Alle ultime elezioni europee, del 26 maggio 2019, l’Afd ha ottenuto a livello nazionale il 10,5% (e in Sassonia e Brandeburgo era risultato il primo partito).
Gli ultimi sondaggi danno il partito di estrema destra intorno al 13%, ma bisogna considerare che le rilevazioni di questo genere, di recente, hanno sovrastimato il peso di Afd. Ad esempio, a ridosso delle europee l’Afd era accreditato sopra al 13%.
La situazione negli altri grandi Paesi della Ue
Negli altri Paesi grandi e medio-grandi della Ue, il panorama delle formazioni di estrema destra è abbastanza variegato.
Francia
In Francia, il Rassemblement National di Marine Le Pen ha ottenuto alle scorse elezioni europee il 23,3%, risultando di misura il primo partito, davanti alla lista Renaissance appoggiata dal presidente Macron e dal suo partito En Marche.
Regno Unito
Nel Regno Unito l’estrema destra, in senso stretto, raccoglie alle elezioni percentuali minimali che non le consentono di avere rappresentanti nelle istituzioni, anche se - secondo una ricerca voluta dalla Commissione contro l’estremismo, visionata dall’Independent - negli ultimi anni i consensi sarebbero in aumento.
Inoltre, dopo la Brexit e la nascita del Brexit Party (che ha trionfato alle scorse elezioni europee, con il 31% dei voti circa), lo Ukip secondo un’inchiesta del Guardian si è spostato sempre più su posizioni di destra estrema. Alle ultime elezioni europee ha raccolto il 3,2%.
Spagna
In Spagna la formazione di estrema destra Vox alle elezioni europee di fine maggio 2019 ha ottenuto il 6,2% dei consensi. Alle elezioni nazionali di aprile 2019 aveva però ottenuto un risultato ancora superiore, con il 10,3% dei voti.
Polonia
In Polonia alcune formazioni di estrema destra - in particolare il Movimento nazionale (Ruch Narodowy) - si sono unite nella coalizione Konfederacja, che alle elezioni europee ha ottenuto il 4,55% e, non avendo superato la soglia di sbarramento fissata dalla legge elettorale nazionale al 5 per cento, non ha ottenuto seggi nel Parlamento europeo.
L’estrema destra negli altri Paesi Ue
E fuori dai Paesi più grandi dell’Unione europea?
Olanda e Belgio
In Olanda il Partito per la libertà (Partij voor de Vrijheid) di Geert Wilders alle elezioni europee è andato piuttosto male, ottenendo appena il 3,5% dei consensi, ma gran parte dei voti di estrema destra sono confluiti nella nuova formazione, fondata nel 2016 dall’euroscettico, populista e nazionalista Thierry Baudet, del Forum per la democrazia (Forum voor Democratie), che ha invece ottenuto l’11%.
In Belgio il partito nazionalista fiammingo di estrema destra Vlaams Belang ha ottenuto il 26 maggio 2019 - quando nel Paese si sono svolte in contemporanea le elezioni politiche ed europee - il 12% dei consensi.
L’Europa centrale
Nell’Europa centrale, nei Paesi di cui non ci siamo ancora occupati, l’estrema destra riscuote significativi consensi.
In Austria, il Partito austriaco della libertà (Fpö, Freiheitliche Partei Österreichs) ha ottenuto alle elezioni europee più del 17% dei voti e, secondo i sondaggi, è dato intorno al 20% in vista delle prossime elezioni politiche di settembre 2019.
In Ungheria - dove non consideriamo il partito Fidesz di Viktor Orban di estrema destra, vista la sua (travagliata) affiliazione al Partito popolare europeo, ma segnaliamo che la sua appartenenza all’area rimane controversa - il partito di estrema destra Jobbik ha ottenuto alle recenti elezioni europee il 6,5% dei consensi.
In Repubblica Ceca il partito di estrema destra Libertà e democrazia diretta (Svoboda a Přímá Demokracie) ha ottenuto alle elezioni europee il 9%, la stessa percentuale che gli attribuiscono i sondaggi più recenti.
In Slovacchia, il partito neo-nazista Kotleba ha ottenuto alle elezioni europee il 12%.
In Slovenia il Partito nazionalista sloveno ho ottenuto alle elezioni europee il 4% dei voti e l’altra formazione di destra estrema, Domovinska Liga, ha ottenuto un po’ meno del 2%.
Scandinavia
Anche nei Paesi scandinavi l’estrema destra raccoglie parecchi consensi.
In Svezia la formazione dei Democratici svedesi (Sverigedemokraterna), che pure si è spostata dalle originarie posizioni più estremiste verso un populismo euroscettico di destra, alle elezioni europee ha ottenuto il 15,34%.
In Finlandia il Partito dei finlandesi (Perussuomalaiset) - già Veri Finlandesi - ha ottenuto il 13,8%.
in Danimarca il Partito del popolo danese (Dansk Folkeparti), sta perdendo consensi: alle europee ha ottenuto meno dell’11% e alle successive elezioni nazionali del 5 giugno meno del 9%. Alle precedenti elezioni nazionali, nel 2015, aveva invece ottenuto più del 21%.
Altri Paesi
Tra gli altri Paesi dove è significativa la presenza di formazioni di estrema destra possiamo menzionare ad esempio la Grecia, dove il partito Alba Dorata ha ottenuto alle scorse elezioni europee quasi il 5% dei voti, e l’Estonia, dove il Partito popolare conservatore è entrato al governo dopo aver preso nelle elezioni politiche di marzo 2019 il 18% dei voti (ma alle europee di nemmeno tre mesi dopo il 13% scarso).
Conclusione
L’estrema destra dell’Afd in Germania ha, a livello nazionale, circa un decimo dei voti espressi. Non è il Paese dove la destra xenofoba e nazionalista abbia le percentuali più alte: abbiamo infatti visto che in Francia, Olanda, Austria, Svezia, Finlandia ed Estonia le formazioni di questo tipo riscuotono consensi anche maggiori.
Troviamo poi una situazione simile a quella tedesca, con formazioni classificate come di estrema destra intorno al dieci per cento, in Spagna, Belgio, Repubblica Ceca e Danimarca.
Negli altri Paesi, le formazioni di destra estrema raggiungono percentuali inferiori, anche se in alcuni Stati la situazione politica è particolare.
Ad esempio, in Polonia e in Ungheria i partiti di destra nazionalista al governo esprimono spesso posizioni considerate estremiste, e questo potrebbe spiegare perché per l’opposizione di estrema destra resti uno spazio politico più ristretto.
Allo stesso modo, nel Regno Unito attraversato dalla crisi della Brexit la situazione è confusa, con formazioni nuove rispetto al tradizionale panorama partitico (come lo Ukip prima e il Brexit Party poi) che intercettano sia l’euroscetticismo sia il nazionalismo xenofobo.
Se avete delle frasi o dei discorsi che volete sottoporre al nostro fact-checking, scrivete a dir@agi.it