Roma - In un lungo post su Facebook del 6 gennaio, il sindaco di Napoli Luigi De Magistris ha attaccato lo scrittore Roberto Saviano, accusandolo di speculare sui casi di cronaca nera che avvengono a Napoli per alimentare la propria fama e di ignorare i cambiamenti che invece, secondo il sindaco, sono avvenuti in città negli ultimi anni. I toni dello scontro si sono abbassati qualche giorno dopo, con un’intervista del sindaco partenopeo con RTL.
Tra le altre cose, De Magistris aveva scritto nel suo post del 6 gennaio: «Napoli ricca di umanità, di vitalità, di cultura, di turisti come mai nella sua storia, di commercio, di creatività, di movimenti giovanili, di processi di liberazione quotidiani. Prima città in Italia per crescita culturale e turistica». Ancora nella sua intervista con RTL, il sindaco aveva ribadito che «Napoli non ha mai avuto un flusso turistico e iniziative culturali così enormi come in questo periodo».
Il messaggio di Mirko Mazzilli sulla pagina Facebook di Agi
"Vi scrivo gentilmente in merito alla vicenda De Magistris contro Saviano. Sarebbe molto utile, poter avere da voi una verifica complessiva sulle dichiarazioni del Sindaco di Napoli in merito ai "cambiamenti" e ai "passi avanti" che effettivamente ha raggiunto la città sotto la sua amministrazione. Dall'altra parte, per un confronto oggettivo, un'analisi complessiva invece dei disagi criminali, mafiosi e disfunzionali, raccontati da Saviano, che Napoli continua ad avere e se, nel numero del loro verificarsi, hanno avuto un miglioramento o peggioramento durante l'incarico di De Magistris."
Vediamo allora di verificare questa affermazione: Napoli è davvero prima in Italia per crescita turistica?
È vero che da quando De Magistris è diventato sindaco di Napoli le presenze turistiche in città sono aumentate parecchio. Secondo i bollettini statistici diffusi dal Comune (scaricabili qui), le presenze turistiche nel 2011 – anno della prima elezione a sindaco dell’ex magistrato – erano state 2.166.518, in aumento rispetto al dato di un milione e settecentomila circa degli anni 2010, 2009 e 2008, periodo che aveva rappresentato il punto più basso del trend negativo cominciato nel 2004.
Dopo il 2011, le presenze hanno continuato ad aumentare: a 2.292.913 nel 2012, a 2.991.317 nel 2013 (dal 1998, quando cominciano le serie statistiche, un record assoluto), a 2.891.104 nel 2014 e 2.908.633 nel 2015. Anche il 2016 pare stia andando bene. Secondo Federalberghi nei primi 6 mesi si è registrato un +8% di presenze rispetto allo stesso periodo del 2015.
Anche aggregando i dati il risultato è lusinghiero per la città partenopea: nel quadriennio 2012-15 il totale delle presenze è di oltre 11 milioni, mentre nel periodo 2008-11 si era arrivati intorno ai 7,3 milioni. Un aumento del 50 per cento circa.
Sul fatto che questi buoni risultati portino Napoli ad essere la “prima città in Italia per crescita turistica” c’è maggiore perplessità. Se si prende come riferimento il 2015, ultimo anno di cui l’ISTAT dà il dato complessivo, Napoli è cresciuta appena dello 0,6% rispetto all’anno prima. Roma registra un +4,6%, Milano +14,7%, Torino +12,9%, Firenze +5,8%.
Ma sul singolo anno, Napoli sconta la crescita impetuosa avuta nel 2013: nei due anni successivi ha sempre fatto leggermente peggio.
Il dato della crescita nel quadriennio (+50%) potrebbe allora collocare la città partenopea ai primi posti, ma anche qui vanno tenuti in considerazione i dati eccezionalmente negativi del periodo 2004-2010 – quando imperversava l’emergenza rifiuti – che, fissando un punto di partenza basso, rendono più ampio il rimbalzo verso l’alto.
Anche sui numeri assoluti c’è qualche osservazione da fare. Il passaggio di Napoli dal record negativo del 2009, poco più di 1,7 milioni di presenze, al record positivo del 2013 significa un aumento di 1 milione e 300 mila presenze turistiche in città. Una crescita notevole ma che esce perdente, ad esempio, dal paragone con quanto successo negli stessi anni a Milano (altra grande città che nel 2011 ha visto un cambio alla propria guida dal centro-destra a un sindaco “arancione”).
Nel capoluogo lombardo le presenze erano state 7.705.502 nel 2009. Anche ignorando il dato del 2015 (11.741.374 presenze), che potrebbe essere viziato dall’impatto dell’Expo, nel 2014 si erano registrate 10.232.396 presenze, con un aumento di oltre due milioni e mezzo. E l’aumento dal periodo 2008-11 (32.407.543 presenze) al periodo 2012-15 (41.071.914 presenze) è, in assoluto, di oltre 8 milioni e 600 mila. Ben oltre il doppio di quanto registrato a Napoli in riferimento agli stessi anni, in termini assoluti, mentre in percentuale siamo a +26,7 per cento.
Vale la pena notare anche che i numeri assoluti di Napoli sono piuttosto bassi se paragonati a quelli di altre grandi città italiane. Secondo la classifica dell’Istat dei primi cinquanta Comuni italiani per numero di presenze negli esercizi ricettivi (alberghi, ostelli etc.) Napoli, pur essendo la terza città più popolosa d’Italia, si piazza infatti solo quindicesima. Davanti non ci sono solo Roma, Milano, Venezia, Firenze e Torino, ma anche Jesolo, Rimini, Caorle, Riccione, Cervia, Lazise e altre.
Si può dunque dire che Napoli durante gli anni di governo cittadino di De Magistris ha visto una crescita importante nel settore del turismo, ma difficilmente si può dire che sia la “prima città in Italia per crescita turistica”.