Il magistrato Piercamillo Davigo è stato intervistato il 13 luglio dal Fatto Quotidiano, subito dopo la sua elezione a consigliere nel Csm, e tra le altre cose ha affermato: “Ogni anno in Italia si aprono più processi civili di quanti se ne aprano in Francia, Spagna e Gran Bretagna sommate insieme”.
Si tratta di un’affermazione difficile da verificare, in quanto i diversi sistemi giudiziari dei vari Stati europei rendono difficile una comparazione uniforme, ma in base ai dati disponibili sembra comunque errata.
I processi civili negli Stati europei
La Cepej
Per un confronto tra diversi sistemi giudiziari europei, lo strumento migliore lo fornisce la Cepej, la Commissione europea per l’efficienza della giustizia del Consiglio d’Europa, citata dallo stesso Davigo in passato quale fonte per i paragoni internazionali.
Sul sito della Cepej è infatti possibile consultare le statistiche relative ai vari Stati nel Dynamic database of European judicial systems. Quelli utili ai fini dell’analisi sono contenuti nei Quantitative data, dove i più recenti risalgono al 2014.
Selezioniamo i Paesi menzionati da Davigo – Italia, Francia, Spagna e Regno Unito –, tra i chapter selezioniamo i processi di prima istanza (First instance cases) e guardiamo prima alle cause civili e commerciali litigiose e poi a quelle non litigiose (OTC – civil and commercial litigious / non-litigious). La distinzione tra questi due tipi di cause, litigiose e non, è propria del Consiglio d’Europa ma non di molti Stati, tra cui l’Italia.
In ogni caso le cause non litigiose, precisiamo, non sono cause risolte al di fuori delle aule (stragiudiziali) ma processi che si svolgono in tribunale, senza che ci sia una parte in causa che si oppone all’altra (ad esempio una richiesta di divorzio unilaterale a cui l’altro coniuge non si oppone, o questioni riguardanti i confini di una proprietà che non causino la reazione in giudizio di altri proprietari etc.). Dunque ha senso conteggiarle.
Vediamo innanzitutto che i dati relativi al Regno Unito – scomposti in Inghilterra e Galles, Nord Irlanda e Scozia – non sono disponibili. Ma è un problema su cui torneremo più oltre.
Partiamo dalle cause litigiose. L’Italia fa registrare 1,586 milioni circa di cause civili e commerciali di quel tipo iniziate nel 2014 (il dato è contenuto nella quarta colonna, Incoming cases), la Francia 1,748 milioni circa, la Spagna 1,005 milioni.
Per quanto riguarda le cause civili e commerciali non litigiose, l’Italia fa registrare 2,35 milioni di cause (seconda colonna, Incoming cases), la Francia poco più di 342 mila e la Spagna circa 967 mila.
Sommando i due insiemi risulta che in Italia, nel 2014, sono state avviate un totale di 3,936 milioni di cause civili. In Francia sono state 2,09 milioni e in Spagna 1,972 milioni.
Dunque già solo con la somma di Spagna e Francia (4,062 milioni) il numero di cause iniziate in Italia viene superato.
Il Regno Unito
Per quanto riguarda il Regno Unito possiamo guardare ad alcuni dati contenuti nella relazione del 2016 del ministero della Giustizia britannico sulle cause civili, che si riferisce alle sole Inghilterra e Galles).
Secondo quanto si legge nelle tabelle allegate alla relazione (qui scaricabili), il numero di istanze presentate in un anno, nel 2014, è stato di circa 1,6 milioni. I processi, quell’anno, non sono invece arrivati nemmeno a 45 mila. Non è impossibile che, viste le differenze tra il sistema inglese di common law rispetto a quello di civil law che vale negli altri Paesi europei, la classificazione delle cause non consenta una perfetta comparabilità dei dati. In particolare, la definizione inglese di “processo” (trial) è più restrittiva di quella dei sistemi di civil law.
In ogni caso sembra evidente che, con il contributo di Inghilterra e Galles, il totale delle cause civili dei Paesi menzionati da Davigo sia comunque superiore a quello dell’Italia.
Conclusione
L’affermazione di Davigo è errata. È vero che l’Italia abbia un numero di cause civili che iniziano in un anno – almeno secondo i dati più aggiornati per un confronto, al 2014 – molto superiore a quello degli altri Stati europei. Ma non è numero così alto da non essere superato dalla somma delle cause civili iniziate in un anno in Francia, Spagna e Regno Unito.
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