La deputata del Pd Chiara Gribaudo, il 25 ottobre, ha dichiarato che “durante i governi guidati dal Pd, la manifattura italiana è cresciuta del 10%. Dunque, più del Regno Unito e della Francia. Solo l’anno scorso la crescita è stata del 3,8%”.
Si tratta di un’affermazione corretta.
La crescita della manifattura italiana
Nel report dell’Istat sui conti economici nazionali 2015-2017, pubblicato il 21 settembre, troviamo i dati sulla crescita della manifattura italiana. Si tratta in particolare della crescita del “valore aggiunto” , cioè il valore della produzione di beni e servizi al netto dei costi intermedi sostenuti.
Secondo quanto riporta l’Istat, il valore aggiunto ai prezzi base nelle attività manifatturiere è aumentato rispetto all’anno precedente dello 0,6% nel 2014, del 2,8% nel 2015, del 2,6% nel 2016 e del 3,8% nel 2017 (valori concatenati con anno di riferimento 2010).
Nel quadriennio dunque, come conferma anche il professor Marco Fortis sul Sole 24 Ore “il valore aggiunto del settore manifatturiero italiano è aumentato cumulativamente del 10%” (esattamente del 9,8%).
Questi stessi dati sono confermati anche da Eurostat. Ancora secondo Eurostat, fatto 100 nel 2010, il valore aggiunto del settore manifatturiero è passato dal 96,9 del 2013 al 106,7 nel 2017. Anche il servizio statistico europeo riporta dunque che la crescita dal 2013 al 2017 è stata pari a 9,8 punti.
Confermati dunque i due dati numerici citati da Gribaudo: +3,8% nel 2017 e (quasi) +10% nel periodo coperto dai governi Letta (come punto di partenza), Renzi e Gentiloni.
Il confronto con gli altri Paesi europei
Eurostat ci consente anche di verificare il paragone con Londra e Parigi.
Il Regno Unito è passato, guardando sempre al valore aggiunto del settore manifatturiero fatto 100 nel 2010, dal 99,8 del 2013 al 105,4 del 2017, per una crescita totale di 5,6 punti. La Francia è passata dal 103,7 del 2013 al 109,4 del 2017, per una crescita totale di 5,7 punti.
Dunque è vero, come dice Gribaudo, che l’Italia abbia avuto una crescita maggiore nello stesso periodo.
Meglio di noi, però, ha fatto la Germania, passata dal 106,1 del 2013 al 123,1 del 2017, con una crescita complessiva di 17 punti (nel solo 2017, Roma ha fatto registrare un risultato migliore di Berlino: +3,8% contro +2,7%).
Conclusione
Gribaudo cita correttamente i dati sulla crescita del settore manifatturiero italiano: +3,8% nel 2017 e, cumulativamente, quasi 10 punti tra il 2013 e il 2017, periodo durante il quale il governo era guidato da esponenti del Pd.
È poi vero anche che nello stesso periodo la crescita del valore aggiunto del settore manifatturiero italiano sia stata superiore a quella di Francia e Regno Unito, anche se non, ad esempio, a quella della Germania.
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