Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega allo sport, Giancarlo Giorgetti, ha sostenuto il 20 novembre che “c’è un’anomalia: se guardate le prime cariche del Coni, sono tutte persone che appartengono al Circolo Aniene”.
La critica di Giorgetti si inserisce nel quadro dello scontro con il Coni riguardo la riforma del Comitato olimpico a cui intende procedere l’esecutivo.
La sua è un’affermazione corretta, anche se solo in parte. Vediamo i dettagli.
La struttura del Coni
Gli organi di governo del Coni sono il Consiglio nazionale, la Giunta nazionale, il presidente, due vicepresidenti e il segretario generale, a cui si affianca il collegio dei revisori dei conti.
Il Consiglio nazionale “è il massimo organo rappresentativo dello sport italiano” ed è composto da 77 membri, adotta lo Statuto ed elegge la giunta e il presidente. La Giunta nazionale “è l’organo di indirizzo, esecuzione e controllo dell’attività amministrativa del Coni” e nomina il segretario generale. È composto da 17 membri.
Il presidente, eletto dal Consiglio nazionale, “è l’unica figura istituzionale dell’Ente con poteri esecutivi autonomi”.
Dovendo individuare le “prime cariche del Coni” di cui parla Giorgetti prendiamo quindi in considerazione il presidente Giovanni Malagò, i due vicepresidenti Franco Chimenti e Alessandra Sensini, e il segretario generale, Carlo Mornati.
A questi possiamo poi aggiungere gli altri componenti della Giunta nazionale: Sabatino Aracu, Angelo Binaghi, Riccardo Fraccari, Alfio Giomi, Francesco Ricci Bitti, Flavio Roda, Roberto Cammarelle, Valentina Turisini, Sergio D’Antoni, Guglielmo Talento e Giovanni Gallo. Non prendiamo invece in considerazione i tre membri italiani del Coni, che pure partecipano alla Giunta nazionale, in quanto la loro nomina è stabilita dal Cio stesso e non dal Coni.
Di queste quindici figure ricordiamo che sono tutte state elette dal Consiglio nazionale, tranne il segretario generale Mornati, eletto dalla Giunta nazionale.
Cos'è il Circolo Aniene
Il Circolo Canottieri Aniene, fondato nel 1892, da statuto è “una associazione sportiva dilettantistica senza fine di lucro”. Ne fanno parte (art. 3) “soci effettivi”, cioè quelli che hanno il pieno godimenti di tutti i diritti sociali: “le persone di sesso maschile che hanno compiuto i diciotto anni, ammesse al Circolo con le prescritte modalità”.
Uomini e donne possono essere indistintamente però soci onorari, soci per meriti sportivi e soci atleti. I soci onorari, che possono quindi essere anche donne, hanno gli stessi diritti dei soci effettivi. Ricoprono ad oggi questa carica, secondo quanto ci ha riferito il Circolo Aniene, le tre atlete Federica Pellegrini, Josefa Idem e Flavia Pennetta.
Le “prescritte modalità” per diventare socio effettivo prevedono (art. 6) che l’aspirante socio debba essere presentato da due soci con almeno cinque anni di anzianità. A quel punto un Collegio dei probiviri decide se ammettere l’aspirante a frequentare il Circolo e, dopo almeno tre mesi di frequenza, il Consiglio direttivo mette ai voti l’ammissione.
Intorno al Circolo Aniene ci sono da tempo ricostruzioni giornalistiche e inchieste che lo dipingono come uno dei luoghi informali di influenza politica della Capitale. Ad esempio, secondo il giornalista e scrittore Alberto Statera, già nel 2007 il Circolo Aniene era “la più formidabile concentrazione di upper class della capitale. Una sorta di stanza di compensazione dei poteri borghesi dei ruoli e della ricchezza, il melting-pot perfetto di commercianti e professionisti, costruttori e alti burocrati, personaggi dello sport, dello spettacolo e imprenditori”.
Quanti ai vertici del Coni sono membri del Circolo Aniene?
Ma vediamo quanti, tra le quindici figure di vertice del Coni che abbiamo individuato, sono membri del Circolo Aniene.
Abbiamo contattato direttamente il Circolo e abbiamo parlato con Roberto Fabbricini, presidente dell’Aniene succeduto nel 2017 proprio a Malagò (che è rimasto presidente onorario).
In base a quanto ci ha riferito Fabbricini, dei 15 nomi da noi individuati sono soci del Circolo Aniene Giovanni Malagò, che ne è stato anche presidente a partire dal 1997, Franco Chimenti, Alessandra Sensini (per meriti sportivi, dunque non socia effettiva), Carlo Mornati (anche lui per meriti sportivi) e Sabatino Aracu.
Non sono invece soci Binaghi, Fraccari, Giomi, Ricci Bitti, Roda, Cammarelle, Talento, D’Antoni, Turisini e Gallo.
Dunque i due terzi dei vertici del Coni non sono membri del Circolo Aniene. Non solo, anche tra i cinque soci due non sono “soci effettivi” ma “soci per meriti sportivi” e dunque non hanno il diritto di voto, non possono proporre nuovi soci e non possono ricoprire cariche sociali. D’altro canto è vero che i soci (a vario titolo) del Circolo ricoprano le cariche di Presidente, Vicepresidenti e Segretario generale.
E tra i collaboratori di Giorgetti?
Giorgetti, in qualità di sottosegretario alla presidenza del Consiglio, si avvale di una squadra di collaboratori. Di questa fa parte l’ex presidente della Federazione italiana pallavolo Carlo Magri.
Magri è socio effettivo del Circolo Canottieri Aniene.
Conclusione
Se prendiamo in considerazione le quattro figure più alte in grado all’interno del Coni – presidente, vicepresidenti e segretario generale – è vero che siano tutti soci del Circolo Aniene, anche se uno dei vicepresidenti e il segretario generale sono solo “soci per meriti sportivi”, e dunque non hanno tutti i diritti dei soci effettivi.
Se in compenso prendiamo in considerazione la Giunta nazionale del Coni, esclusi i tre membri del Cio, 10 membri su 14 non siano soci del Circolo Aniene.
L’affermazione di Giorgetti ha dunque un suo nucleo di verità.
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