Il leader del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio, lo scorso 29 marzo, ha postato con un video-messaggio sulla propria pagina Facebook: "Pensate che solo la Camera dei deputati ci costa ogni anno circa un miliardo di euro". La voce più consistente sono le pensioni degli ex dipendenti di Montecitorio, che da sole pesano per oltre un quarto del totale.
Si tratta di un'affermazione corretta
Il bilancio della Camera
Nel bilancio di previsione della Camera per il triennio 2017-2019 possiamo verificare il totale delle spese di Montecitorio. Le spese previste per il 2018 sono stimate in 974.689.071 euro, il "miliardo circa" menzionato da Di Maio.
Il bilancio si divide più o meno a metà tra spese per il funzionamento e spese per le pensioni di ex deputati e dipendenti. Infatti, 538,4 milioni vanno nelle "Spese correnti di funzionamento", 413,16 milioni di euro sono spese previdenziali (circa 140 milioni di pensioni per gli ex deputati e 270 milioni di pensioni per ex dipendenti di Montecitorio). Il restante sono spese in conto capitale.
Tra le principali spese correnti di funzionamento possiamo citare i circa 80 milioni di euro per le indennità e quasi 65 milioni per i rimborsi spese dei parlamentari in carica; quasi 180 milioni per la retribuzione del personale della Camera; 31,5 milioni di contributi ai gruppi parlamentari.
Anche nel 2017 e nel 2019 la spesa prevista di Montecitorio era stata simile, arrivando rispettivamente a un miliardo e 30 milioni e a 973,9 milioni.
Un confronto con l'estero
Per cercare di capire se i costi della Camera italiana siano anomali o meno abbiamo controllato il costo delle "camere basse" degli altri principali Paesi occidentali.
Il paragone è solo a grandi linee, perché la contabilità delle spese delle camere basse varia molto da Paese a Paese. Ad esempio in Spagna - come vedremo il Paese che ha la spesa più bassa per la sua camera - non vengono contabilizzate le pensioni di deputati e dipendenti. Altri Paesi potrebbero considerare, o non considerare, altre voci di spesa rispetto all'Italia nel bilancio. Dunque non è possibile trarre conclusioni definitive dai semplici numeri grezzi sul numero di deputati e sul costo complessivo delle camere basse di ogni Paese.
Detto questo, nel Regno Unito la House of Commons, composta da 650 membri (20 in più dei 630 deputati di Montecitorio) ha avuto, nel 2016/2017, risorse pari a 226,9 milioni di sterline, corrispondenti (a circa 260 milioni di euro. Poco più di un quarto di quanto l'Italia spenda per la Camera.
Negli Stati Uniti la House of Representatives, composta da 435 membri, nel 2017 ha avuto risorse federali per 1,291 miliardi di dollari, corrispondenti a circa un miliardo e 50 milioni di euro. Leggermente più - ma con meno membri - di quanto spenda Montecitorio.
In Francia la Assemblée Nationale, composta da 577 membri, nel 2017 ha avuto risorse pari a 517,89 milioni di euro.
In Spagna il Congreso de los Diputados, composto da 350 membri, nel 2017 ha avuto risorse pari ad appena 85,517 milioni di euro.
Conclusione
Di Maio cita un dato corretto, stimando il costo della Camera dei deputati in circa un miliardo di euro all'anno. La voce più consistente sono le pensioni degli ex dipendenti di Montecitorio, che da sole pesano per oltre un quarto del totale. Dei Paesi considerati nel confronto internazionale, solo gli Stati Uniti spendono di più per la propria camera bassa, mentre gli altri spendono tutti di meno. Poco più della metà la Francia, circa un quarto il Regno Unito e meno di un decimo la Spagna.
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