Ospite di Fabio Fazio a “Che tempo che fa”, Silvio Berlusconi lo scorso 18 febbraio ha dichiarato (min. 4.15): “Ci sono 21 milioni di contribuenti che hanno cause da parte dell’Agenzia delle entrate, di Equitalia”.
Si tratta di un dato corretto.
I 21 milioni di italiani con un debito
Il dato proviene da un’audizione del presidente e amministratore delegato di Equitalia, Ernesto Maria Ruffini, dello scorso 6 aprile davanti alla Commissione Finanze della Camera.
Ruffini ha infatti dichiarato: “A oggi, sono circa 21 milioni i contribuenti che risultano avere debiti a vario titolo con gli enti creditori che li hanno affidati a Equitalia per la riscossione e il 53% di questi contribuenti ha accumulato pendenze che non superano i 1.000 euro”.
Dunque Berlusconi ha ragione nel quantificare in 21 milioni gli italiani che hanno un contenzioso ancora aperto con Equitalia.
Più di 800 miliardi di debito
Come si legge ancora nella trascrizione dell’audizione di Ruffini, dello scorso 6 aprile, “Il carico contabile residuo, affidato dai diversi enti creditori a Equitalia, nel periodo 1 gennaio 2000 – 31 dicembre 2016, ammonta a 817 miliardi di euro”.
Ma non tutto sarà riscosso, anzi. Dice Ruffini: “L’importo di 817 miliardi, per oltre il 43%, è difficilmente recuperabile: 147,4 miliardi di euro sono dovuti da soggetti falliti, 85 miliardi di euro da persone decedute e imprese cessate, 95 miliardi di euro da nullatenenti (in base ai dati presenti nell’Anagrafe tributaria), per altri 30,4 miliardi di euro la riscossione è sospesa per provvedimenti di autotutela emessi dagli enti creditori o sentenze dell’autorità giudiziaria”.
Restano dunque 459,2 miliardi di euro, di cui però oltre il 75% (348,4 miliardi) si riferisce a contribuenti nei confronti dei quali Equitalia (e i suoi predecessori) ha già tentato invano azioni di recupero.
Tolti i miliardi oggetto di pagamenti rateizzati in corso (26,2) e quelli relativi a posizioni non lavorabili per via di norme a favore del contribuente (32,7), restano appena 51,9 miliardi su cui “le azioni di recupero potranno ragionevolmente avere più efficacia”.
Conclusione
Berlusconi cita un dato corretto, che proviene da una dichiarazione del presidente e amministratore delegato di Equitalia, Ruffini.
Tuttavia non si riusciranno a recuperare soldi dalla stragrande maggioranza delle posizioni debitorie, secondo le previsioni dello stesso Ruffini: di 817 miliardi di euro di carico contabile residuo, sono appena 52 i miliardi su cui si concentrano gli sforzi dell’ente di riscossione.
Se avete delle frasi o dei discorsi che volete sottoporre al nostro fact-checking, scrivete a dir@agi.it