Lo scorso 11 giugno, all’indomani delle elezioni amministrative che hanno interessato 760 comuni italiani, il capogruppo al Senato del PD Andrea Marcucci ha scritto sulla propria pagina Facebook: “Il Partito Democratico è in corsa in quasi tutti i ballottaggi delle elezioni comunali”.
Siamo andati a verificare.
I comuni al ballottaggio
Sono 760 i comuni dove si è votato domenica 10 giugno, di cui venti capoluoghi di provincia e un capoluogo di regione (Ancona).
Tra i comuni con più di 15 mila abitanti, che non eleggono dunque il sindaco al primo turno se uno dei candidati non raggiunge il 50%+1 dei voti, andranno al ballottaggio in 75 (abbiamo raccolto e sintetizzato qui i dati, elaborati partendo dal portale del ministero dell’Interno e, per la Sicilia, dal portale regionale dedicato (http://www.elezioni.regione.sicilia.it/ReportRisultati.html).
Tra questi, il PD – o liste che si richiamano in modo evidente al PD, riprendendone in tutto o in parte il simbolo – è presente in 44 comuni, dunque nel 58,7%.
I capoluoghi di provincia al ballottaggio
Se ci limitiamo ai soli capoluoghi di provincia andati al voto, cinque sui venti totali sono già stati assegnati: Brescia e Trapani al centrosinistra, Barletta, Vicenza e Treviso al centrodestra. Andranno al ballottaggio gli altri quindici comuni.
Tra questi, il PD è presente in dieci su 15 (Ivrea, Sondrio, Massa, Pisa, Siena, Ancona, Viterbo, Teramo, Brindisi, Avellino), dunque in due terzi dei casi.
Assente invece nei ballottaggi di Imperia, Terni, Messina, Siracusa e Ragusa.
Conclusione
Marcucci esagera nel dire che il PD sia in corsa in “quasi tutti i ballottaggi”. I democratici sono infatti presenti in meno dei due terzi dei comuni che affronteranno il secondo turno il prossimo 24 giugno.
Va un po’ meglio se si guarda i comuni capoluogo di provincia, ma in ogni caso siamo abbastanza lontani dal “quasi tutti” citato da Marcucci.
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