Michele Anzaldi, deputato del Pd, ha scritto il 22 ottobre sul proprio blog sull’Huffington Post: “Alitalia negli ultimi anni ha fatto registrare una perdita di quasi mezzo miliardo all’anno, più o meno la stessa cifra che le Ferrovie, grazie alla buona gestione del manager Mazzoncini cacciato in maniera illegittima e senza giustificazioni da Toninelli, hanno fatto di utile nell’ultimo Bilancio”.
Il punto centrale della dichiarazione è corretto, ma l’inciso sulla vicenda Mazzoncini è invece inesatto.
Le perdite di Alitalia
Sulle perdite di Alitalia negli ultimi anni possiamo fare riferimento a quanto scritto per ilSussidiario.net dal professor Ugo Arrigo, docente di scienza delle finanze dell’Università degli studi di Milano Bicocca (https://www.unimib.it/ugo-arrigo), che ad agosto aveva analizzato la documentazione messa a disposizione del pubblico dalla gestione commissariale di Alitalia.
Dopo che i commissari hanno reso pubbliche tutte le relazioni trimestrali “permettendoci pertanto di ricostruire la storia del conto economico di Alitalia dall’inizio della gestione di Etihad sino a tutto il primo semestre del 2018”, Arrigo è riuscito a schematizzare le perdite della società di trasporto aereo in questa tabella.
Come si vede, il “risultato netto esercizio” di Alitalia è negativo per 199,1 milioni di euro nel 2015 (questo documento del Parlamento conferma la cifra e ci dà anche quella relativa all’anno precedente: 580 milioni di perdite), 492 milioni nel 2016 e 616 milioni nel 2017. Tralasciamo l’anno in corso, in quanto al momento si possono solamente fare delle previsioni sul risultato finale (Arrigo in ogni caso stima come probabile una perdita di 442 milioni di euro).
Dunque la media del periodo 2014-2017 è di oltre 470 milioni di euro di perdite all’anno, il “quasi mezzo miliardo” citato da Anzaldi.
L’utile di Ferrovie dello Stato
«I pazzi si distinguono in due tipi: quelli che credono di essere Napoleone e quelli che credono di risanare le Ferrovie dello Stato», dice un adagio attribuito a Giulio Andreotti: eppure, negli ultimi anni il bilancio delle FS ha sempre registrato un robusto attivo.
Nella relazione finanziaria annuale 2017 del gruppo Ferrovie dello Stato italiane (Fs), in particolare, ritroviamo il dato citato da Anzaldi.
Qui infatti si legge (pagine 38-39) che il “risultato netto di esercizio” dell’anno scorso è positivo e ammonta a 552 milioni di euro.
Siamo sempre intorno al “mezzo miliardo” di euro, ma bisogna comunque notare che la distanza tra l’utile di Ferrovie e le perdite medie di Alitalia è superiore agli 80 milioni di euro.
La gestione Mazzoncini
Renato Mazzoncini è stato amministratore delegato del gruppo Fs dal 27 novembre 2015 al 25 luglio 2018.
Prima che si insediasse, il risultato netto di esercizio del gruppo Fs era comunque molto positivo: ammontava nel 2014 a 303 milioni di euro e nel 2015 a 464 milioni di euro.
Dopo l’arrivo di Mazzoncini, il dato è cresciuto significativamente nel 2016, a 772 milioni di euro (+66,4%), per poi calare come abbiamo visto nel 2017 a 552 milioni (-28,5%).
Il 2017 era però stato considerato comunque “il miglior anno di sempre” da Mazzoncini: i 772 milioni del 2016 erano infatti un risultato “viziato”. Come spiega Fs in un comunicato, il risultato del 2016 “includeva operazioni straordinarie (…). Il confronto quindi fra risultati 2017 (424 milioni di euro) e 2016 (385 milioni di euro), avendo escluso da entrambi le operazioni non ricorrenti, evidenzia una crescita del 10%, proponendo l’utile netto normalizzato 2017 come il migliore dell’ultimo triennio”.
La decisione di Toninelli
Anzaldi si scaglia anche contro la decisione dell’attuale governo di non mantenere al suo posto Mazzoncini. Il 25 luglio 2018 il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli ha azzerato il Cda di Fs. Toninelli aveva giustificato la scelta con la necessità di spostare la barra “sui treni regionali e sui pendolari in termini di sicurezza e qualità dei loro spostamenti”.
Il Pd, per bocca dell’ex titolare di quel dicastero, Graziano Delrio, aveva fin da subito avanzato dei dubbi sulla legittimità di quella decisione.
Ci eravamo occupati della questione a suo tempo, e avevamo verificato come la decisione del governo fosse permessa in base alle norme sullo spoils system, anche se priva di precedenti. Dunque, sul punto, Anzaldi sbaglia a descrivere la scelta come «illegittima».
Conclusione
Anzaldi ha sostanzialmente ragione quando sostiene che le perdite medie annue di Alitalia ammontino a circa mezzo miliardo (470 milioni), più o meno quanto ha fatto di utile Fs nel 2017 (552 milioni). Ma non è vero che la decisione di Toninelli di far decadere Mazzoncini sia stata illegittima. Come abbiamo visto all’epoca, il nuovo governo aveva la facoltà di rimuovere il Cda di Fs nominato dal precedente esecutivo.
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