In un post su Facebook del 18 luglio, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi ha scritto: “Dal 2014, durante i #MilleGiorni, sono state investite più risorse sull'edilizia scolastica che negli ultimi 20 anni”.
Le affermazioni della Boschi poggiano su quanto illustrato dalla stessa, insieme al ministro dell’Istruzione Fedeli, alla coordinatrice della Struttura di Missione per l'edilizia scolastica Laura Galimberti e al sottosegretario del Miur Vito De Filippo, nel corso della conferenza stampa dedicata all’edilizia scolastica tra il 2014 e il 2018 tenutasi il giorno stesso a Palazzo Chigi.
Qui sono state diffuse le slides con i numeri della presidenza del Consiglio sul tema.
L’andamento degli investimenti nel tempo
Risulta che dal 1996 fino al 2011 gli stanziamenti per l’edilizia scolastica non hanno mai raggiunto i 500 milioni all’anno, a parte essersi avvicinati nel 2004. Nel 2012 sono di poco saliti sopra tale soglia, per poi tornare nuovamente al di sotto l’anno successivo.È dunque dal 2014 che si sarebbe registrata una significativa impennata, arrivando a superare il miliardo di euro. Nel 2015 e nel 2016 ci si avvicina a 1,5 miliardi e per il 2017 e 2018 è previsto lo stanziamento record di 2,5 miliardi. Il totale del periodo 2014-2018 è di 9,5 miliardi di euro secondo le slides del ministero. Nettamente di più dei 4-5 miliardi spesi nei 18 anni precedenti (dal 1996 al 2013 la media annua di investimenti si è aggirata, in base al grafico fornito da Palazzo Chigi, intorno ai 250/300 milioni di euro).
Per avere un ulteriore riscontro possiamo guardare ai dati forniti dall’Ance (Associazione nazionale costruttori edili) in un’audizione alla Camera del 2013. Qui venivano riportati 2,3 miliardi di stanziamenti tra il 2004 e il 2012: cioè 255,5 milioni di media all’anno (oltretutto, di questi, 1,2 miliardi al 2013 non erano ancora stati spesi).
Sembra dunque che sia corretta l’affermazione del sottosegretario Boschi, quanto alla scarsa spesa del passato.
Gli stanziamenti del governo Renzi
Per quanto riguarda gli investimenti del “governo dei mille giorni”, un’altra slide illustra da dove provengono questi già citati 9,5 miliardi (abbiamo fatto la somma, e il totale è in effetti di 9,438 miliardi di euro).
Le voci principali sono i Mutui Bei (905 milioni nel 2014, 238 nel 2015 e 1.400 nel 2016), i fondi strutturali europei (rispettivamente 604 e 880 milioni), i provvedimenti “sblocca scuole” (circa 1,5 miliardi in totale, di cui 600 milioni per il 2017-18) e il fondo infrastrutture (1,3 miliardi).
Avendo trovato riscontro nei testi di legge delle cifre, possiamo dire che il numero fornito dalla Boschi sia affidabile. Attenzione però: dei 9,5 miliardi, solo 4,7 sono già stati assegnati agli enti locali (i soggetti incaricati di spenderli).
Tale aumento negli stanziamenti affonda le radici nella decisione del governo di considerare gli investimenti per la ristrutturazione dell’edilizia scolastica al di fuori del patto di stabilità interno, che altrimenti avrebbe imposto agli enti locali dei vincoli di bilancio tali da impedire molti interventi.
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