Matteo Renzi, commentando i risultati dei ballottaggi delle elezioni comunali del 25 giugno ha scritto su Facebook: “Nel numero totale di sindaci vittoriosi siamo avanti noi del PD, ma poteva andare meglio”, e ancora: “Qualcuno dirà che ci voleva la coalizione, ignorando che c'era la coalizione sia dove si è vinto, sia dove si è perso”. Verifichiamo queste affermazioni.
Il numero di sindaci “vittoriosi”
Premessa doverosa: le situazioni politiche a livello locale sono molto, molto varie. I partiti maggiori, a volte, non presentano il proprio simbolo, e il rapporto con i partiti nazionali non è sempre così preciso. Nell’impossibilità di conoscere ogni singola situazione, avevamo già contato, in occasione del primo turno, in quanti tra i 1.004 comuni al voto era presente sulla scheda il simbolo di una delle quattro forze politiche maggiori (PD, Forza Italia, Lega Nord, M5S).
In quell’occasione, avevamo verificato che, come aveva dichiarato Matteo Renzi, il PD era in effetti quello che aveva eletto più sindaci e mandato più candidati al ballottaggio (da solo o in coalizione). Infatti, il PD aveva ottenuto, al primo turno, 29 vittorie, contro le 25 della Lega Nord (contando sia quelle ottenute da sola che quelle in coalizione con Forza Italia, che in questo conteggio si fermava a 17).
Al ballottaggio i democratici hanno mandato 75 candidati, di cui sono risultati vittoriosi in 27. In altri 48 comuni il candidato del PD è stato sconfitto e nel caso di Trapani il comune non è stato assegnato per il mancato raggiungimento del quorum degli elettori.
La Lega Nord ha invece vinto, da sola o in coalizione con Forza Italia, in 33 comuni. Forza Italia, sempre sommando le vittorie ottenute in coalizione con Salvini alle altre, in 37.
Sommando dunque i comuni in cui il PD ha vinto, tra primo e secondo turno, il totale risulta essere di 56. La Lega Nord conquista invece 58 comuni, e Forza Italia 54. Il Movimento 5 Stelle vince 8 ballottaggi su 10, e porta così il totale di comuni vinti a queste amministrative a 10.
Renzi ha dunque torto quando sostiene che il PD sia davanti
Come dicevamo all’inizio, si potrebbe obiettare che non tutti e 58 i sindaci eletti col contributo della Lega Nord siano esponenti del partito di Salvini, ma che anzi molti provengano da Forza Italia o dalla società civile. Ma un simile ragionamento aprirebbe il problema parallelo di quali candidati sostenuti dal PD considerare organici al partito, quanti provenienti dalla società civile o da altre formazioni.
Ad esempio a Padova, dove ha vinto il centrosinistra, il neo-sindaco Giordani ha specificato subito dopo la vittoria di essere “un civico”.
La coalizione
Delle 27 vittorie ottenute dal PD al ballottaggio, 14 hanno visto i democratici correre in una coalizione di cui facesse parte almeno un altro partito (10 volte di centro e 4 volte di sinistra), mentre altre 13 solo in compagnia di liste civiche.
Delle 48 sconfitte, poi, 25 sono arrivate quando il candidato di centrosinistra era sostenuto dal PD e da altri partiti (7 volte il candidato era sostenuto da una coalizione tra PD e sinistra, 13 volte tra PD e forze centriste e 4 volte da PD, sinistra e centristi insieme), oltre a eventuali liste civiche, mentre 23 quando era sostenuto solo da PD e liste civiche.
[Abbiamo ordinato i risultati in questo documento per una più semplice consultazione: la coalizione è specificata solo quando riguarda il PD e non le altre formazioni politiche. Segnaliamo poi quando Lega Nord e Forza Italia si presentano insieme o meno].
Questo conto ha un valore relativo, in quanto le liste civiche talvolta erano chiaramente ispirate a una certa area politica (di centro, centrosinistra o sinistra) e talvolta il contributo dei partiti alleati è stato minimale.
Ma Renzi ha comunque ragione nel sostenere che la coalizione c’era “sia dove si è vinto, sia dove si è perso”.
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Aggiornamento del 27 giugno 2017, ore 16,00: In una precedente versione del testo si attribuivano alla Lega Nord 28 vittorie al primo turno.