Prima che il presidente Usa, Donald Trump, la silurasse nel maggio 2019, Marie Yovanovitch, chiamata oggi a deporre per la prima volta in pubblico davanti alle commissioni della Camera, era una sconosciuta diplomatica che aveva lavorato in Kirghizistan, Armenia e Ucraina.
Chiamata Masha da amici e colleghi, è diventata un hashtag su Twitter, #GoMasha, dopo che il suo nome era comparso nella telefonata del 25 luglio tra Trump e il collega ucraino Volodymyr Zelensky, in cui il presidente Usa l'aveva definita una che "portava problemi" e "sgradevole".
Secondo la trascrizione della telefonata, Yovanovitch era vista come ostile al presidente Zelensky. La diplomatica ha già testimoniato a porte chiuse in Parlamento, sfidando il silenzio che la Casa Bianca ha voluto imporre agli esponenti dell'amministrazione.
Ai tempi della telefonata era già stata rimossa, dopo essere finita nel mirino della presunta campagna denigratoria portata avanti dal legale del presidente, Rudolph Giuliani. Il figlio di Trump, Donald jr, l'aveva definita una "buffona", mentre alcune personalità intervistate dalla Fox l'avevano criticata pubblicamente per aver parlato male del presidente in conversazioni private.
Un ex procuratore ucraino aveva raccontato in un'intervista al New York Times che Yovanovitch aveva bloccato il visto per gli Usa a lui e ai suoi collaboratori che dovevano andare a Washington per consegnare alla Fbi informazioni riguardanti Joe Biden e il figlio Hunter.
Chi è Marie Yovanovitch
Nata in Canada nel '58 da genitori dell'Est, il padre aveva lasciato l'Unione Sovietica, la madre viveva come apolide in Germania, Yovanovitch e' diventata cittadina americana a 18 anni. Laureata a Princeton, fluente in russo, ha speso 33 anni nel dipartimento di Stato.
Il presidente George W. Bush la scelse come ambasciatrice in Kirghizstan e poi la inviò in Armenia. Barack Obama la mandò in Ucraina nel 2016. Durante il suo incarico a Kiev, la diplomatica spinse per mettere fine all'immunità dei parlamentari ucraini accusati di corruzione. Dopo essere stata rimossa sei mesi fa, Yovanovitch lavora all'istituto di relazioni internazionali della Georgetown University.