Un purgatorio per immagini, quelle nel suggestivo bianco e nero in cui si fissarono per i contemporanei e per i posteri volti e sguardi dell’isteria, che quasi tutta un’epoca attribuì per eccellenza al sesso femminile. Una "patologia" che fu officiata per la scienza medica dal luminare francese Jean-Martin Charcot.
Alcuni di quegli scatti, oggi li ripropone il britannico 'Daily Mail' in una densa gallery online, dove occhi e volti scelti fra le migliaia di donne ricoverate nel seicentesco ospedale parigino della Salpêtrière restituiscono un’epoca, che tentò di testimoniare se stessa nei tomi della ‘Iconographie photographique de la Salpêtrière’ del 1878.
Lezioni-teatro e lo studente Freud
Nervosismo, astenia, irritabilità, insonnia, ritenzione di liquidi, capogiri e - ovviamente - la manifestazione di desideri sessuali furono presi a sintomi dell’isteria, e spesso condussero le pazienti, migliaia, al ricovero (talora coatto) o alla pratica chirurgica dell’isterectomia. Quelle che per il lettore postero sono toccanti immagini, furono viva realtà di studio anche per il più illustre frequentatore delle lezioni di Charcot, Sigmund Freud, che assistette alle rappresentazioni quasi drammaturgiche e sempre drammatiche di quella scienza medica.
Immortalate, poi, persino nelle tele dei pittori.