"Fort Knox": è così che nel 2010 l'allora direttore del museo del castello di Dresda, Martin Roth, definiì la "Gruene Gewoelbe" o "Volta Verde", teatro di quello che è stato definito il più grosso furto d'arte del dopoguerra. I ladri hanno trafugato gioielli per un milione di euro, ma la stima è ancora approssimativa.
La camera fu voluta dal duca e principe elettore di Sassonia Augusto il Forte (1670-1733) tra il 1723 e il 1730 e oggi è stata trasformata nel museo delle Volte verdi diviso in due sezioni. La parte storica si trova al piano terra della Residenzschloss, nella sala originale completamente restaurata. Un piano più in alto c'è la Nuova Volta Verde che ospita singoli pezzi speciali.
In queste due stanze sono contenuti i tre quarti dei tesori del museo, tra cui spiccano la statua di "Moro con piatto di smeraldi" creata da Balthasar Permoser nel 1724. Alta 64 centimetri, la statua si presenta riccamente decorata con pietre preziose e gioielli.
Tra i pezzi di maggior valore, lo zaffiro di 648 carati donato dallo zar di Russia Pietro I e il diamante di 41 carati, il Verde di Dresda, unico al mondo, attualmente in mostra al Metropolitan di New York. Oltre ai gioielli della corona sassone, che spaziano dal barocco al neoclassicismo, moltissimi anche gli oggetti in avorio, argento, ambra, raccolti nel corso dei secoli.
Il palazzo reale e la sua Volta verde rappresentano il punto focale delle collezioni d'arte di Dresda nonché il cuore e la memoria di un intero popolo. Al punto che il premier della Sassonia, Michael Kretschmer, ha affermato che il furto "non riguarda solo una collezione d'arte statale ma noi Sassoni". "I tesori che si trovano nella Volta verde e nel castello sono stati pagati a caro prezzo dai sassoni nei secoli, non si può capire la storia del nostro popolo e, il nostro Stato libero, senza la Volta verde e le collezioni d'arte statali della Sassonia".
Il Castello (Dresdner Residenzschloss) fu costruito nel centro storico della città tra il XVI ed il XIX secolo e dal 1485 in poi il Palazzo é stato la residenza permanente dei governanti della Sassonia. Nel 1945 fu quasi totalmente distrutto dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. A partire dagli anni novanta del secolo scorso, tutto l'edificio è stato oggetto di una graduale ricostruzione finalizzata a farne un complesso museale.
Terminata nel 2013, la ristrutturazione presenta numerosi elementi moderni. Tra le sale più visitate, quella delle monete in cui è esposta anche la collezione di stampe, disegni e fotografie, una delle più antiche del suo genere in Germania. La Camera Turca, invece, ospita la biblioteca artistica e l'armeria. Tra le principali attrazioni del castello c'è un murale di 102 metri composto da 25.000 piastrelle dipinte, "la processione dei principi".