Ecco quello che sappiamo del coronavirus diffusosi nella provincia cinese dell'Hubei e che sta destando allarme in tutto il mondo. Il virus, battezzato 2019 novel coronavirus (2019-nCoV) è stato identificato per la prima volta a Wuhan l'anno scorso e si ritiene sia passato dagli animali agli esseri umani in un mercato ittico, Wuhan Huanan, ora chiuso, dove si vendeva anche carne di animali selvatici.
Le autorità hanno confermato casi di trasmissione tra gli esseri umani. L'agente patogeno è un coronavirus, della famiglia dei virus a cui appartengono anche quello della Sars (la sindrome respiratoria acuta severa) e la Mers (la sindrome respiratoria del M.O.).
LE VITTIME E I PAESI IN CUI SONO STATI REGISTRATI CASI
Finora Pechino ha confermato 17 vittime, tutte nella provincia dell'Hubei dove si registrano centinaia di casi. Altri casi per ora isolati sono stati registrati in diversi Paesi e territori: Hong Kong, Macao, Taiwan, Giappone, Thailandia (con quattro casi), Corea del Sud e Stati Uniti. I due casi sospetti a San Pietroburgo si sono rivelati un falso allarme.
LE CITTÀ IN QUARANTENA
Sono almeno una diecina le città in Cina che hanno adottato misure restrittive. Assieme a Wuhan (11 milioni di abitanti), il capoluogo provinciale dello Hubei, dove ha avuto origine l'epidemia, ci sono altre tre città limitrofe - Huanggang, Ezhou e Chibi- a subire restrizioni. E poi ancora Huangshi, sempre nella provincia di Hubei, dove dalle 10, ora locale, sono sospesi tutti i collegamenti pubblici per impedire lo spostamento di persone. Infine, secondo il Quotidiano del Popolo, anche a Xiantao, Enshi, Qianjiang e Xianning sono state adottate restrizione di movimento.
I SINTOMI E LE CURE
Molto comuni e simili a quelli di altri virus, febbre, raffreddore e difficoltà respiratorie. Non c'è vaccino, ci sono antivirali a livello sperimentale e a volte si somministra l'antibiotico, nel caso in cui si adombri la complicanza batterica.
L'IDENTIKIT DELLE VITTIME
Molti anziani, nessuno con meno di 48 anni e spesso con malattie preesistenti: Pechino ha diffuso l'identikit delle prime 17 vittime. Tutti tranne due dei 13 uomini e quattro donne deceduti avevano piu' di 60 anni. E 10 delle vittime avevano una condizione preesistente.Secondo la Commissione sanitaria centrale di Pechino, il piu' giovane aveva 48 anni e il più anziano 89. La gran parte soffriva di malattie come il morbo di Parkinson e il diabete.
I SERPENTI ALL'ORIGINE?
Ancora non si è capito da cosa il coronavirus abbia avuto origine, un'informazione che sarebbe molto preziosa per fronteggiarne la diffusione. Potrebbe aver avuto origine nei pipistrelli o nei serpenti. Le teorie si basano sull'esame della sequenza del genoma del virus e due studi indicano il ruolo probabile dei pipistrelli nell'origine del virus. Ci potrebbe pero' essere stato un "ospite intermedio" e uno studio del Journal of Medical Virology identifica serpenti come il possibile colpevole. I due studi non spiegano come il virus potrebbe essere stato trasmesso dagli animali all'uomo.
L'ALLARME DEL CAPODANNO CINESE
La misteriosa epidemia di polmonite virale si intreccia con le festività del Capodanno cinese, quando si verifica il picco di viaggi all'interno del Paese asiatico. Il rischio dunque è l'aumento del contagio. In occasione della piu' importante festivita' del calendario cinese, si prevedono circa tre miliardi di spostamenti in poco più di un mese, il periodo del "chunyun", cominciato il 10 gennaio scorso e che si protrarrà fino al 18 febbraio prossimo. Il governo ha annullato tutti i festeggiamenti ma il guaio potrebbe essere già stato fatto. La scuola di ingegneria di Wuhan ha iniziato la sua pausa invernale il 9 gennaio.
PERCHÉ PROPRIO A WUHAN
Non è chiaro, ma sappiamo che Wuhan è una città con una forte immigrazione. Ospita una delle scuole di ingegneria più prestigiose della Cina, l'Universita' di Scienza e Tecnologia di Huazhong. Circa il 9% della popolazione è composto da studenti universitari e solo 8,8 milioni sono residenti permanenti, il resto sono immigrati.
LA LEZIONE DELLA SARS
Mettendo in isolamento due città per isolare il misterioso virus, la Cina mostra di aver imparato la lezione della Sars: ha cambiato radicalmente il suo atteggiamento, quando quasi vent'anni fa fu accusata di aver ritardato a dare l'allarme per cercare di coprire la gravità della crisi. Alla vigilia delle festività del Capodanno cinese, nessun aereo o in treno dovrebbe partire oggi da Wuhan.
L'epidemia del 2002-2003 (che causò 774 decessi in tutto il mondo, dei quali 349 in Cina e 299 a Hong Kong), valse a Pechino le critiche dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Stavolta invece l'Oms ha elogiato la Cina dicendo che ha condiviso le informazioni in maniera tempestiva e aver agito anche in maniera tempestiva.