E' salito a 56 il numero dei morti per il coronavirus in Cina, dove sono circa 2.000 le persone contagiate. Il bilancio è stato aggiornato dalle autorità a poche ore dall'intervento del presidente Xi Jinping che aveva parlato di allargamento dell'epidemia e di situazione grave.
Da domani le agenzie di viaggio cinesi non potranno più vendere prenotazioni di hotel o soggiorni di gruppo, un'altra delle misure adottate per cercare di limitare il contagio. Medici militari sono stati spediti a Wuhan, la città della Cina centrale dove è comparso il virus per la prima volta, e adetto in quarantena come altre 17 città della provincia di Hubei, dove sono isolate quasi 60 milioni di persone.
Nelle ultume ore sono stati registrati quindici nuovi decessi, tra cui il primo a Shanghai, e sono stati confermati almeno 688 nuovi casi di infezione, per un totale di 1.975 nel paese, secondo la Commissione sanitaria nazionale.
La città di Shantou, più di mille chilometri a sud di Wuhan, ha deciso di attuare da oggi misure per limitare l'accesso per tutti i veicoli non essenziali. Questa megalopoli di più di 5 milioni di abitanti è la prima ad adottare questa misura in Cina. Le autorità di Tianjin, 15 milioni di residenti, da parte loro hanno annunciato la sospensione da lunedì dei collegamenti di autobus a lunga percorrenza, diventando la seconda città principale a intraprendere tale azione dopo Pechino.