AGI - Un documentario realizzato e diffuso dall'emittente americana Abc ripercorre la tragica vicenda del sommergibile Titan, imploso il 18 giugno 2023 durante un'escursione subacquea nel Nord Atlantico intorno ai resti del celeberrimo transatlantico Titanic. "Truth and Lies: Fatal Dive to the Titanic", questo il titolo dell'opera, è un viaggio che esplora la tragedia dell'Ocean Gate e mette insieme tutti gli elementi che potrebbero aver portato al disastro. Il documentario di due ore ha un taglio fortemente critico sulla vicenda, accomunando l'arroganza tecnologica della nave Titanic del 1912, che veniva dichiarata come inaffondabile dalla sua compagnia, e quella del Titan. Il sommergibile è stato progettato da Stockton Rush, ingegnere, pilota, esploratore e co-fondatore di Ocean Gate, una compagnia di turismo specializzata in escursioni subacquee estreme. Rush, anche lui presente a bordo del sommergibile scomparso durante la missione, aveva definito le sue esplorazioni sicure. Le nuove interviste e dettagli che lo riguardano fanno emergere la sua ambizione di diventare un pioniere delle profondità marine. Il personaggio di Rush viene trattato con ammirazione sotto il profilo dell'ingegno e della voglia d'avventura, ma con criticità aperta per la sua incoscienza e la decisione di aprire ai turisti questo tipo di esplorazione.
Viene inoltre ricordato che i turisti che partecipavano alle immersioni del Titan avevano firmato una liberatoria dai rischi che questo tipo di attività comporta. Il sottomarino della società Ocean Gate Expeditions, utilizzato per portare turisti a visitare il relitto del Titanic sul fondo del mare, scomparve con cinque persone a bordo a una profondità di circa 3.800 metri, facendo scattare una massiccia operazione di ricerca e salvataggio nell'Oceano Atlantico durata diversi giorni, fino al drammatico epilogo. Imploso e affondato il 18 giugno 2023, nell'incidente del Titan morirono oltre a Rush, che era l'amministratore delegato dell'azienda, anche il miliardario britannico Hamish Harding, il francese Paul-Henry Nargeolet e un uomo d'affari pachistano con il figlio, Shahzada e Suleman Dawood. Poche settimane dopo l'incidente, le autorità americane recuperarono i primi resti umani e a luglio la Ocean Gate chiuse ogni attività commerciale e lasciò i social, con una sola pagina nera in segno di lutto.
Lo scorso ottobre la Guardia costiera statunitense ha recuperato e riportato a galla gli altri resti del relitto e delle vittime. L'operazione è stata eseguita dagli ingegneri della sicurezza della Commissione investigativa sugli incidenti marittimi della Guardia costiera degli Stati Uniti, che hanno prima individuato e poi rimosso quello che è rimasto del Titan oltre ad aver raccolto ulteriori elementi di prova dal fondo dell'Oceano Atlantico settentrionale. I frammenti prelevati dagli esperti sono stati consegnati al porto "per la catalogazione e l'analisi" e nel contempo i presunti resti umani rinvenuti tra i rottami del sommergibile sono stati inviati a centri specialistici per le analisi. Sono ancora in corso le indagini volte a determinare le cause del malfunzionamento del Titan. Nonostante il terribile incidente, il co-fondatore Gulliermo Sohlein si è già detto pronto ad esplorare nuove strade con nuovi strumenti: tra i suoi progetti futuri c'è l'invio di mille persone a vivere in una colonia galleggiante su Venere entro il 2050.