AGI - Una maglietta sporca di sangue, foto, vecchi articoli di giornale, volantini, striscioni, bandiere e decine di volti di studenti immortalati nelle foto. Nei giorni dal 34esimo anniversario della “brutale repressione” che mise fine a Pechino alla protesta di piazza Tienanmen, a New York è stato inaugurato l’unico museo al mondo di oggetti legati al “sogno democratico del popolo cinese”.
Lo spazio si trova al quarto piano di un palazzo di uffici sulla Sixth Avenue, nel cuore di Manhattan, è piccolo, non più di cento metri quadrati, ma pieno di documenti. È un memoriale delle vittime della repressione ma anche una celebrazione della “Cina libera".
Tra i promotori Zhou Fengsuo, 55 anni, esule cinese, tra gli organizzatori della protesta, sopravvissuto alla repressione di piazza Tienanmen e considerato all’epoca il quinto tra i “più ricercati” dalla polizia di Pechino, che il 4 giugno dell’89 sparò sulla folla dei manifestanti.
Non ci sono cifre ufficiali su quante furono le vittime, e le immagini a disposizioni sono state poche, ma secondo gli attivisti morirono migliaia di persone, soprattutto giovani studenti, che chiedevano democrazia e maggiori libertà.
“Questo messaggio apparteneva alla polizia - dice Jinghua Lu, una delle attiviste - dice ‘La polizia di Pechino rispetta gli studenti di piazza Tienanmen’. Per la gente di oggi questo è un messaggio incredibile, ma prima era possibile”.
Da allora il governo cinese ha intensificato la repressione. Il museo, che era stato aperto a Hong Kong, è stato chiuso nel 2021 su pressione delle autorità governative.
I suoi organizzatori sono stati accusati di essere manovrati da “agenti stranieri”. Mentre in Cina non è rimasta traccia di quella protesta, fuori dai confini la gente continua a raccogliere testimonianze. E molte di quelle adesso sono qui in mostra, a Manhattan. Altre verranno presentate nei prossimi mesi.
“Non dimenticare e non arrendersi è il mio messaggio - dice Fengsuo - l’occidente deve capire che la vera Cina è questa, non quella che il governo vuole tenere sotto controllo con bugie e violenza”.
Gli organizzatori puntano a rendere questo memoriale un luogo molto più grande. Il gruppo ha raccolto finora mezzo milione di dollari in donazioni ma vuole arrivare almeno a due milioni. La mostra verrà aperta ufficialmente al pubblico a fine giugno. Le prenotazioni potranno essere fatte online.