AGI - Lo spettacolo dei delfini Irrawaddy che emergono dalle acque torbide del fiume Mekong, in Cambogia, potrebbe presto non essere altro che un ricordo, poiché il numero dei mammiferi in via di estinzione diminuisce nonostante gli sforzi per preservarli.
La Cambogia ha annunciato nuove severe restrizioni alla pesca nel vasto fiume per cercare di ridurre il numero di delfini uccisi nelle reti. Ma in un Paese con risorse finanziarie limitate, è una grande sfida far rispettare le regole su un fiume largo centinaia di metri, punteggiato di isolotti e fiancheggiato da un fitto sottobosco.
Le reti da imbrocco - reti a maglie verticali lasciate in acqua per lunghi periodi - intrappolano i pesci indiscriminatamente e sono la principale causa di morte per i delfini nel Mekong, secondo gli ambientalisti.
Gli sforzi delle guardie fluviali sono ostacolati dalle risorse limitate e dalle intimidazioni delle bande di pescatori. I bassi salari costringono le guardie a svolgere lavori extra a terra per sostenere le loro famiglie, sottraendole ai compiti di pattuglia.
Ogni guardia riceve circa 65 dollari al mese dal governo, mentre il WWF finanzia altri 5 dollari per un giorno di pattugliamento.