"Dopo quattro anni non è più accettabile una posizione dilatoria da parte dell'Egitto". Lo ha detto il deputato Erasmo Palazzotto, presidente della commissione parlamentare d'inchiesta sulla morte del ricercatore italiano avvenuta quattro anni fa al Cairo, riferendosi a quanto riferito dai genitori del giovane sui rapporti diplomatici tra Italia e il Paese nordafricano.
"Fa bene la famiglia di Giulio Regeni a chiedere al nostro Paese un impegno più deciso rispetto al rapporto con l'Egitto e che l'Italia debba assumere tutte le iniziative per esercitare pressione sul governo egiziano", ha aggiunto il parlamentare intervenuto a un dibattito a Bagheria (Palermo) sul caso Regeni e sull'arresto dello studente Patrick Zaky, tuttora detenuto in Egitto dopo la convalida del fermo.
"Sappiamo che questa condizione può prolungarsi di convalida in convalida per diversi anni, ci auguriamo - ha detto - che questa mobilitazione popolare in corso possa esercitare una pressione sulle autorità egiziane per la sua liberazione". Nei giorni scorsi il tribunale di Mansura ha respinto la richiesta di scarcerazione presentata dai legali di Zaky e la prossima udienza si svolgerà il 22 febbraio.
"Non è compito di questa commissione occuparsi delle relazioni diplomatiche tra l'Italia e il Cairo - precisa il presidente della commissione parlamentare - Stiamo lavorando a costruire le condizioni per una cooperazione con le autorità egiziane e quindi la possibilità di questa commissione di ascoltare i protagonisti sul fronte egiziano che possano darci informazioni utili per ricostruire la verità".