Washington prepara nuove sanzioni contro Mosca, questa volta legate al sostegno del governo russo al dittatore siriano Bashar Assad. Lo ha annunciato l'ambasciatore all'Onu Nikki Haley, mentre per il presidente francese Emmanuel Macron l'azione militare di Washington, Londra e Parigi è stata "perfetta", ha raggiunto in pieno l'obiettivo di annullare le capacità del regime di colpire con armi chimiche.
Un intervento che "ha la piena legittimità internazionale", ha assicurato Macron, ricordando che "una risoluzione del settembre 2013 prevede l'uso della forza se non è rispettato il divieto di usare armi chimiche". Intanto il giorno dopo le bombe, gli Stati Uniti, la Francia e la Gran Bretagna rilanciano la diplomazia, presentando ai 12 partner in Consiglio di Sicurezza dell'Onu un nuovo progetto di risoluzione che dovrebbe essere discusso a partire da domani (Corriere della Sera).
Ma domani saranno varate anche le nuove sanzioni di Washington contro Mosca, ha annunciato Haley, spiegando che le misure colpiranno direttamente società russe che hanno aiutato Damasco a realizzare e a dispiegare armi chimiche.
In una lunga intervista televisiva, Macron ha anche rivelato di aver convinto il collega Usa Donald Trump, che aveva espresso il desiderio di ritirare le truppe americane dalla Siria, a "rimanere a lungo". Con l'operazione militare nella notte tra venerdì e sabato "non abbiamo dichiarato guerra al regime di Bashar al-Assad", ha precisato il presidente francese, secondo il quale "tre siti di produzione di armi chimiche sono stati distrutti" (TgCom24). "L'operazione sul piano militare è riuscita", ha detto, aggiungendo che "la decisione di intervenire è stata presa domenica scorsa. Avevamo ricevuto prove dell'uso di armi chimiche e poi abbiamo ricevuto prove che l'uso del cloro poteva essere attribuito al regime siriano" (Repubblica).
Mosca continua però a respingere ogni accusa: l'arsenale chimico siriano " è stato distrutto a tempo debito sotto il controllo delle organizzazioni e delle nazioni impegnate sul terreno in Siria", ha assicurato la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, ribattendo che le sanzioni "sono scollegate dalla realtà". Da parte sua il presidente siriano Bashar Al-Assad, che ha ricevuto la visita di un gruppo di parlamentari russi, ha denunciato la "campagna di bugie" degli Usa contro il suo Paese davanti al Consiglio di sicurezza dell'Onu. Il presidente russo Vladimir Putin, dopo un colloquio telefonico con il collega iraniano Hassan Rohani, ha avvertito che interventi militari come quelli fatte da Stati Uniti, Francia e Siria, condurranno al "caos" nelle relazioni internazionali (Il Sole 24 Ore).
Intanto gli esperti dell'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (Opac) hanno avviato il lavoro di investigazione sul presunto attacco del 7 aprile a Duma, nella Ghouta orientale. La missione, arrivata in Siria poco dopo il bombardamento di Washington, Parigi e Londra con in programma la visita della città dove sarebbero stati usati gas clorino e gas sarin (Secolo XIX).