Kamala Harris si è ritirata dalle primarie dei Democratici per le elezioni presidenziali americane del 2020. Lo riferisce Axios. L'annuncio del ritiro di Kamala Harris dalla corsa alle primarie democratiche è arrivato nel giorno in cui si sarebbe dovuto tenere un evento di raccolta fondi, annullato per "questioni personali"; i donatori sono stati informati solo all'inizio della mattinata. L'incontro, organizzato dallo studio legale newyorkese Paul Weiss, prevedeva un incontro pubblico con la senatrice californiana: i biglietti andavano da 500 a 2800 dollari, il massimo consentito da un donatore per finanziare il candidato.
È stata Harris a comunicare la decisione a tutto il suo staff. Testimoni citati da Politico dicono di averla vista "sconvolta". Poco dopo è arrivato l'annuncio su Twitter: "Ai miei sostenitori - ha scritto - con profondo dispiacere, ma anche profonda gratitudine, comunico di aver sospeso oggi la mia campagna". "Ma voglio essere chiara: continuerò a combattere ogni giorno per i temi della mia campagna. Giustizia per le persone. Per tutte le persone", ha aggiunto.
Ascesa, declino e crollo
L'addio è arrivato in coda a sei mesi di campagna cominciati in ascesa, con l'attacco frontale a Joe Biden sui temi razziali, e avviati, lentamente, verso il declino. L'ultimo sondaggio, a cura di Hill/HarrisX, ha decretato la fine: la senatrice, ferma al 2%, è stata superata anche dall'ultimo candidato sceso in campo, Michael Bloomberg, balzato al 6%. Il malumore aveva coinvolto, nelle ultime settimane, anche lo staff della democratica: la sorella, Maya Harris, e il manager della campagna, Juan Rodriguez, erano stati criticati per la decisione di concentrare gli investimenti pubblicitari per le primarie in Iowa, in programma il 3 febbraio 2020.
Nel frattempo, la popolarità della senatrice, 55 anni, ex procuratore, è andata calando, finendo anche per incontrare difficoltà nella raccolta fondi, considerato l'indice di gradimento più chiaro del sistema americano. Più donatori uguale più popolarità. Harris aveva fatto fatica a raccogliere soldi sufficienti per comprare spazi pubblicitari in tv. Nel terzo trimestre aveva raccolto 11 milioni di dollari, molto meno dei 25 milioni di Pete Buttigieg e 19 di Bernie Sanders.
La senatrice, che nel suo programma elettorale aveva proposto un allargamento dell'assistenza sanitaria e sostegno agli studenti dei college, anche se in modo meno radicale di Elizabeth Warren, non è riuscita a rompere il muro dei primi tre, Joe Biden, la stessa Warren e Sanders. Neanche a casa sua, in California, la senatrice è riuscita a primeggiare: in base alla media dei sondaggi fin qui fatti, e analizzati dal sito RealClear Politics, Harris è risultata accreditata solo dell'8,7%, al quarto posto e staccatissima da Sanders, Warren e Biden, primo con il 23,7.