Scontro verbale a distanza tra Iran e gli Stati Uniti: il ministro degli esteri iraniano, Mohammad Javad Zarif, ha ironizzato sulle ultime dichiarazioni di Donald Trump, rispondendo in un post punto su punto. In primis, sull'assicurazione dell'inquilino della Casa Bianca che una guerra con l'Iran non durerebbe a lungo, tesi definita dal capo della diplomazia iraniana "un'illusione".
In un post su Twitter, Zarif ha ripreso tutte le affermazioni di Trump, ricordandogli che le "convinzioni errate mettono a rischio la pace". E di seguito una lista: "Le sanzioni non sono alternative alla guerra, loro sono una guerra; Annientamento = genocidio = crimine di guerra; 'guerra di breve durata' con l'Iran è un'illusione; chiunque inizi una guerra non sarà quello che la concluderà; negoziati e minacce si escludono a vicenda".
Misconceptions endanger peace @realDonaldTrump:
— Javad Zarif (@JZarif) 27 giugno 2019
- Sanctions aren't alternative to war; they ARE war
- "Obliteration"=genocide=war crime
- "Short war" with Iran is an illusion
- Whoever begins war will not be the one ending it
- Negotiations and threats are mutually exclusive
L'Iran, inoltre, ha fato sapere che non supererà oggi i limiti per le riserve di uranio previsti dall'accordo internazionale sul nucleare, contrariamente a quanta era stato sostenuto in precedenza. Lo ha affermato una fonte diplomatica a Vienna, sede dell'Agenzia internazionale per l'Energia atomica, sostenendo che potrebbe esserci "una ragione politica" per questo, alla luce degli accresciuti sforzi dei Paesi europei per diminuire la tensione nel Golfo.
Non ci sono neanche indicazioni relative alla possibilità che il limite possa essere superato nel fine settimana, ha aggiunto la fonte, ricordando che Teheran puo' sospendere il processo di arricchimento dell'uranio in qualunque momento. Dieci giorni fa, la Repubblica islamica aveva avvertito che avrebbe superato il limite di 300 kg di riserve di uranio il 27 giugno; aveva anche minacciato di riprendere, il prossimo 7 luglio, ad arricchire uranio sopra la soglia del 3,67% stabilita. Un parziale venire meno agli impegni presi nel 2015 nell'ambito dell'intesa internazionale, in ragione dell'uscita unilaterale l'anno scorso degli Usa che hanno ripreso le sanzioni economiche contro l'Iran.