Preparatevi perché la guerra commerciale tra Washington e Pechino sarà “un vero disastro”, potrebbe durare venti anni, con le aziende cinesi in fuga dagli Stati Uniti e costrette a spostare gli affari in altre regioni del mondo. A parlare è Jack Ma davanti a una platea di investitori riuniti ad Hangzhou, patria del colosso dell’e-commerce Alibaba da lui stesso fondato e che tra un anno passerà nelle mani dell’erede designato, Daniel Zhang.
Nella sfida per la supremazia globale tra la prima e la seconda economia del mondo, la Cina deve rafforzare il sistema economico e trovare nuovi partner commerciali nel Sud Est Asiatico e in Africa. Inutile essere ottimisti. “Nel breve periodo non ci sono soluzioni, le comunità d’affari in Cina, negli Stati Uniti e in Europa saranno tutte nei guai”, ha detto Ma.
Quando l'uomo più ricco della Cina ha parlato era passata giusto qualche ora dalla risposta cinese ai dazi di Trump: Pechino ha detto di essere stata costretta alla rappresaglia, annunciando tariffe del 5% e del 10% su sessanta miliardi di dollari di merci importate dagli Stati Uniti a partire dal 24 settembre prossimo, la stessa data in cui gli Usa faranno scattare tariffe, inizialmente al 10% e al 25% a partire dall'inizio del 2019, su duecento miliardi di dollari di prodotti cinesi.
Jack Ma non ha dubbi: la guerra dei dazi ha poco a che fare con il surplus commerciale ma è il tentativo degli Stati Uniti di contenere la crescita economica cinese.
La risposta migliore della Cina – ha detto – è di aprire ulteriormente la sua economia. Ai leader del partito il guru tecnologico ha mandato un messaggio che nasconde una stoccata: trasformate questa crisi in una opportunità per aggiornare le politiche economiche. Che evidentemente Ma non ritiene perfettamente adeguate.
Un terremoto sta per abbattersi su Alibaba, che negli anni scorsi ha rafforzato i legami con gli stati Uniti, attirando più rivenditori e prodotti sulla propria piattaforma.
Jack Ma intravede dei vantaggi anche per le aziende in grado di sopravvivere nella ‘trade war’. A partire dalla sua. "Non dovete preoccuparvi per Alibaba. Se Alibaba non riesce a crescere, nessuna azienda in Cina potrà farlo”. A causa delle tensioni commerciali tra Usa e Cina le azioni del colosso quotato a Wall Street hanno già perso il 25% da giugno scorso.
Proprio l’anno scorso Jack Ma, durante un incontro con Donald Trump, aveva annunciato la creazione di un milione di nuovi posti di lavoro negli Usa. Che oggi salta. "L'ambizioso progetto - ha spiegato Ma in un'intervista all'agenzia Xinhua - è stato messo in crisi dalla guerra commerciale tra Washington e Pechino".
“Sono sicuro al 100% che Daniel Zhang farà un lavoro migliore del mio”.
In attesa di lasciare le redini a Daniel Zhang per “morire in spiaggia”, il fondatore di Alibaba non ha dubbi: se l’amministrazione Usa continuerà a tassare le merci cinesi, colpendo il cuore dell’innovazione di cui Jack Ma è massima icona (Made in China 2025), la Cina deve andare a fare business altrove. E forse lo sta facendo già.