Washington - Con la vittoria di Trump, gli analisti si sono lanciati nella predizione del futuro: come sarà la nuova America? In attesa dei primi passi della nuova amministrazione, si scommette sul piano infrastrutturale da mille miliardi promesso dal presidente eletto e sulle sue ricadute economiche. Non solo commesse per i costruttori, ma con più soldi in tasca, gli americani (soprattutto carpentieri e muratori) si concederanno qualche sfizio, come una rombante Harley-Davidson.
In sella a un chopper verso il futuro
L'America bianca, libera e selvaggia che Trump fa sognare viaggia a cavallo di una moto, o meglio è quello che pensano gli analisti, che prevedono un aumento delle vendite della due ruote per eccellenza dell'American Dream: l'Harley-Davidson. "Se l'economia viene stimolata e i lavori nel settore delle costruzioni aumentano", sostiene Jospeh Spak, analista della Royal Bank of Canada, l'azienda "potrebbe vedere un incremento della domanda". Una tesi sposata dalla portavoce della Harley, Maripat Blankenheim, convinta che una più forte crescita economica porterebbe i consumatori a spendere di più per beni voluttuari, come le motociclette. Tuttavia, mettere in relazione una crescita degli ordini con le abitudini di spesa degli operai coinvolti nei progetti le sembra azzardato. I carpentieri non solo i soli clienti Harley.
Pizze a domicilio per non perdersi la tormentata transizione alla Casa Bianca
La dura campagna elettorale, le tensioni, le polemiche e gli scandali di questi mesi hanno portato gli americani a passare più tempo a casa. E la accuse incrociate di brogli continueranno a tenere gli elettori con gli occhi incollati alla tv. Cosa c'è di meglio, quindi, che una pizza per cena? Come sottolinea Chris O'Cull, analista finanziario alla KeyBanc Capital Markets, l'ondata di ansia che attraversa il Paese potrebbe tornare utile alla catena Papa John's International. Le sue azioni hanno registrato una crescita di oltre il 27% dalla metà di luglio fino agli 88 dollari di questa settimana.
Peso messicano in calo, boom dell'avocado?
Il peso messicano ha perso l'11% del suo valore dopo le elezioni americane a causa dei rapporti contrastati con Trump. Al di là del confine non è piaciuta la sua promessa elettorale di innalzare un muro, men che meno le sue accuse contro gli immigrati clandestini in arrivo negli Usa, definiti stupratori e criminali. Dell'indebolimento del peso potrebbero però beneficiare i ghiotti consumatori di avocado: l'esportazione dei frutti a un costo minore porterebbe a un loro aumento sulle tavole degli americani. Non spaventa, invece, una possibile guerra commerciale, dopo le critiche del presidente eletto al North American Free Trade Agreement (Nafta). Secondo Chris Krueger, responsabile di un portfolio di investimenti, "non c'è modo di spostare questi frutteti negli Stati Uniti".
Il muro con il Messico, occasione per costruttori
La promessa di alzare un muro con il Messico ha sollevato un polverone e allarmato i milioni di clandestini che vivono negli Stati Uniti. Ma c'è chi si sfrega le mani pensando alle eventuali commesse. In particolare, se veramente dovrà essere Città del Messico a farsi carico della costruzione della barriera, è improbabile che voglia dare l'appalto ad aziende americane, preferendo che siano le aziende messicane a beneficiare delle ricadute economiche. "Se miracolosamente acconsentono a pagarla, non vorranno dare il business a fornitori americani", spiega l'analista della Sanford, Nick Timpson. In prima linea ci potrebbe essere la Cemex Sab, azienda produttrice di cemento messicano: opera in entrambi i Paesi.
'Fuga' in Canada
Già ai tempi della campagna elettorale, con l'avanzata della 'minaccia' Trump, migliaia di americani avevano chiesto informazioni per trasferirsi in Canada. Questo potrebbe diventare il rifugio d'orato per aziende hi-tech che non si ritrovano nella nuova America del presidente eletto. Mark Organ, ad della software startup canadese 'Influitive', è convinto che "questo potrebbe non essere un brutto momento per comprare proprietà immobiliari a Toronto".
Proteste sotto la Trump Tower, e Tiffany si ritrova la strada bloccata
Niente colazione da Tiffany in questi giorni: mangiare un croissant davanti alle vetrine della celebre gioielleria sulla Fifth Avenue è quasi impossibile per le centinaia di persone che 'assediano' la Trump Tower per manifestare il proprio dissenso. Tiffany rischia di vedere i suoi acquisti diminuire dell'1% nel quarto trimestre e ha invitato i suoi clienti a passare dal retro, l'entrata sulla 57esima, per evitare gli assembramenti. "Non c'è modo di addolcire la pillola: è più difficile entrare nel negozio", conferma Oliver Chen, analista di Cowen & Co., che ha fatto diverse ricognizioni sul posto.
Per approfondire:
- Wall Street Journal - Baffled by Donald Trump, Analysts Tell Investors to Bet on Motorcycles and Pizza