Portland (Oregon) - La rabbia per l'elezione del repubblicano Donald Trump alla Casa Bianca continua a riempire le strade d'America. E nella terza notte di proteste contro il 45esimo presidente Usa, un manifestante è rimasto ferito da colpi di arma da fuoco. E' successo a Portland, in Oregon: l'uomo non è in pericolo, ma si cerca ancora chi ha sparato. Secondo una prima ricostruzione della polizia, c'è stato un confronto tra i partecipanti alla marcia anti-Trump e il conducente di un'auto su un ponte, il Morrison Bridge: quest'ultimo, probabilmente afroamericano, ha urlato qualcosa ai manifestanti, poi è sceso e ha sparato diversi colpi d'arma da fuoco.
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Secondo i media, si cerca un giovane di origine afroamericana, intorno ai vent'anni, con una felpa con cappuccio scuro e blu-jeans. Ore prima, la polizia aveva sparato gas lacrimogeni e granate stordenti per tentare di disperdere i manifestanti, che avevano letteralmente 'invaso' le strade della città, mandando in tilt il traffico e spruzzando graffiti sui muri. Secondo la polizia, sono anche stati lanciati oggetti incendiari e compiuti atti di vandalismo durante il corteo, che per diverse ore era rimasto pacifico.
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Altri disordini sono stati registrati a Los Angeles mentre a New York la polizia ha dovuto erigere barricate mobili e piazzare camioncini anti-bomba pieni di sabbia davanti alla Trump Tower, quartier generale e residenza del neo-presidente; in totale oltre 200 persone sono finite in manette, di cui 185 nella città della California. (AGI)