di Rita Lofano
Washington - Primo incontro ufficiale tra il presidente uscente degli Stati Uniti, Barack Obama e il presidente eletto Donald Trump che, con la moglie Melania, è stato ricevuto dall'attuale inquilino della Casa Bianca e dalla first lady Michelle. I due presidenti si sono intrattenuti a colloquio nello Studio Ovale per un'ora e mezza mentre Michelle ha mostrato a Melania la residenza privata, al piano superiore, compresa la famosa finestra da dove si può vedere il presidente al lavoro.
Al termine dell'incontro, scambio di cortesie tra Barack e Donald: Obama ha descritto il suo successore come "un eccellente conversazione" e ha promesso che farà "tutto ciò che gli sarà possibile" affinché il il nuovo inqulino del 1.6000 di Pennsylvanya Avenue abbia successo. Trump ha ricambiato la gentilezza usando toni ben diversi da non quelli cui ci ha abituato durante la campagna eletorale: "E' stato un onore incontrare il presidente Barack Obama. Abbiamo parlato per oltre un'ora e mezza e la nostra conversazione sarebbe potuta proseguire ancora".
Due presidenti alla Casa Bianca, Obama e Trump 90 minuti di colloquio - Foto
Al di là della forma, il presidente in carica si è detto colpito positivamente dal suo ineterlocutore: "Abbiamo parlato di questioni organizzative per la Casa Bianca. Abbiamo parlato di politica estera e di politica interna - ha riferito - e sono incoraggiato dall'interesse mostrato dal presidente Trump a lavorare con la mia squadra sulle molte sfide che il nostro Paese deve affrontate. Penso che sia importante, indipendentemente dai partiti e della preferenze politiche, lavorare ora insieme per affrontare le sfide". Quindi ha ribadito che la sua priorità nei prossimi due mesi "sarà quella di facilitare la transizione per assicurare che il nostro presidente eletto sia di successo... perché se lui avrà successo avrà successo il Paese".
Accantonati i veleni della campagna elettorale, Trump ha poi definito il presidente in carica "davvero una brava persona. Non ci eravamo mai incontrati prima - ha affermato - per me è stata un'occasione importante per discutere con il presidente le difficoltà e i problemi che vedo in questo Paese". Quindi si è detto "impaziente di lavorare con il presidente" Obama.
Il presidente eletto Trump ha ricevuto anche la telefonata del premier Renzi. Nel corso del colloquio, il presidente del Consiglio ha ribadito l’importanza strategica dell’alleanza tra Italia e Stati Uniti e la volontà di lavorare insieme in vista della prossima presidenza italiana del G7 nel 2017.
Oggi il ministro della Difesa, Ashton Carter, ha informato ufficialmente le forze armate del trasferimento dei poteri in corso e il briefing quotidiano dei servizi di intelligence è stato esteso anche a Trump e al suo vicepresidente, Mike Pence.Nei prossimi 72 giorni, cioè fino all'inaugurazione del 20 gennaio, Trump dovrà definire la nuova squadra di governo. Quanto ai restanti incarichi pubblici che dovrà assegnare, circa 4.000, l'iter partirà dopo l'inaugurazione anche perchè alcuni richiedono il disco verde del Senato, oltre che dell'intelligence.
Ma quello con Obama non è stato l’unico incontro di Trump che a Washington ha visto anche il presidente della Camera Paul Ryan. I due hanno concordato su una lista di priorità del programma, e al primo posto hanno posto l'abolizione della cosiddetta Obamacare (Affordable Care Act) la riforma sanitaria voluta con forza dal presidnte uscente, che ha dato assistenza sanitaria a circa 20 milioni di americani che ne erano sprovvisti. Obamacare che però, nel 2017 in 37 Stati vedrà un impennata di costi fino ad un massimo del 25%. Un autentico salasso. Ma oltre all'Obamacare da affossare, Trump conferma le sue altre promesse/priorità: il rafforzamento della sicurezza e dei controlli alle frontiere e la creazione di nuovi posti di lavoro "Come voi sapete - ha detto il 'presidente eletto' ai reporter - al termine dell'incontro con Ryan e con il capo della maggioranza al Senato, Mitch McConnell - noi renderemo (l'assistenza sanitaria, ndr) effettivamente accessibile (Trump ha giocato sul termine inglese "affordable" che è anche il 'titolo' della riforma sanitaria di Obama, 'Affordable Care Act'). Noi faremo un vero lavoro sull'assistenza sanitaria", oltre acostruire un muro lungo il confine con il Messico, l'altro pilastro della sua campagna, rivelatasi vincente contro ogni pronostico. "Faremo qualcosa di molto forte sull'immigrazione e lo stesso per l'occupazione, tanti posti di lavoro", ha concluso Trump forte della maggioranza sia alla Camera e al Senato (anche se qui non così ampia da impedire l'ostruzionismo, il "filibustering", dell'opposizione, per cui avrebbe avuto bisogno di 60 seggi su 100).