Washington - Donald Trump ha incassato l'endorsement più atteso, quello del presidente repubblicano della Camera dei rappresentanti Usa, Paul Ryan, l'esponente del partito che ricopre la più alta carica elettiva. "Non c'e' alcun dubbio che tra me e Trump ci siano delle differenze", ha ammesso Ryan, "ma la verità è che su questioni centrali del nostro programma abbiamo piu' punti in comune che divergenze". L'apertura di Ryan segna una ricucitura tra il Grand Old Party e il magnate che ne ha ottenuto la nomination alla Casa Bianca, dopo mesi di freddezza. Il presidente della Camera nei mesi scorsi aveva affermato di no essere pronto a dargli il suo sostegno. Ryan ha spiegato sulla Janesville Gazette, giornale della sua città, di aver discusso con Trump di "politiche e principi di base". E dopo questi colloqui, "sono fiducioso sul fatto che ci aiuterebbe a trasformare le nostre idee in leggi per migliorare la vita delle persone. Per questo motivo voterò per lui il prossimo autunno", ha concluso Ryan.
Dal fronte democratico, Hillary Clinton ha avvertito che mandare Donald Trump alla Casa Bianca "sarebbe un errore storico". Nel suo intervento sulla sicurezza nazionale a San Diego, alla vigilia delle primarie della California, l'ex segertaro di Stato ha osservato che le elezioni presidenziali "rappresentano una scelta tre un'America impaurita, meno sicura e meno impegnata nel mondo e un'America forte e fiduciosa". Un'America che "è leader, mantiene al sicuro il nostro Paese e fa crescere l'economia", ha insistito l'ex segretario di Stato nel suo discorso volto a demolire la candidatura del rivale repubblicano. "Ritengo che ci porterebbe su un sentiero davvero pericoloso... è facile credere che sarebbe capace di trascinarci in una guerra solo perché qualcuno lo infastidisce", ha insistito Hillary, segnalando come il miliardario abbia "molte idee su chi biasimare ma nessuna sul da farsi". (AGI)