New York - Nuovo fendente di Donald Trump, stavolta contro Pechino, un suo 'pallino' elettorale. Durante un comizio in Indiana, il magnate newyorchese ha accusato la Cina di "stuprare gli Stati Uniti" con la sua politica commerciale. Il gigante asiatico, ha insitito, "e' responsabile del piu' grande furto nella storia mondiale". Da tempo il frontrunner repubblicano accusa Pechino di manipolare la sua valuta per rendere le sue esportazioni piu' competitive. E questo, sostiene, danneggia le imprese e i lavoratori Usa.
"Non possiamo continuare a permettere che la Cina stupri il nostro Paese, perche' e' questo che stiamo facendo", ha avvertito durante il comizio a Fort Wayne domenica sera, secondo quanto riferisce la Bbc. "Cambieremo questa situazione, abbiamo le carte per farlo", ha assicurato. Trump attacca da mesi l'amministrazione Obama, accusata di essere troppo debole verso l'aggressivita' cinese. Nel suo programma elettorale, il tycoon ha inserito il raggiungimento di "un miglior accordo con la Cina che aiuti le imprese e i lavoratori americani ad essere competitvi". E tra i quattro obiettivi indicati, vi e' quello di dichiarare il Dragone "un manipolatore di valuta". (AGI)