Roma - Il candidato repubblicano Donald Trump avanza verso la Casa Bianca, dopo aver vinto anche in Ohio e in Florida. I fari sono ora tutti puntati sulla Pennsylvania, che porta in dote 20 grandi elettori e sul Michigan, che ne assegna 16. Avendo perso anche il Wisconsin e i suoi 10 grandi elettori (almeno secondo le proiezioni di Fox) le chance della democratica Hillary Clinton di vincere la presidenza sono davvero ridotte. Secondo la Cnn, Trump ha 254 grandi elettori contro i 215 di Hillary. La partita potrebbe finire alla pari, con 269 elettori ciascuno. Per garantirsi la Casa Bianca occorrono 270 grandi elettori, cioè la maggioranza assoluta dei 538 in palio. Se nessun candidato ottiene la maggioranza assoluta, il presidente viene eletto dalla Camera dei Rappresentanti che indica quello che ha rastrellato più grandi elettori.
Che succede se finisce in parità
Che le cose andassero diversamente dalle previsioni di tutti i sondaggisti (che ancora una volta hanno sbagliato clamorosamente le previsioni, visto che davano particamente per certa la vittoria della Clinton) si è capito da suibito con Donald Trump che è partito di slancio conquistando tre stati: Indiana, Kentucky e West Vrginia contro uno solo per Hillary Clinton, il Vermont. L'ex segretario di Stato ha poi recuperato vincendo in Illinois, New Jersey, Massachussets, e Connecticut.
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Il testa a testa è continuato per un po', con il candidato repubblicano sempre in testa e l'avversaria a inseguire. Trump ha strappato stati chiave e, soprattutto, è riuscito a vincere in Florida contro ogni previsione. Gli ispanici, infatti, accreditati come 'sicuri' supporter della Clinton, hanno votato in massa per il candidato repubblicano
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COME HANNO VOTATO I SINGOLI STATI
Con sei ore di fuso orario dalla Costa Est sull'Atlantico alle Hawaii in pieno Pacifico, i primi seggi a chiudere alla mezzanotte di ieri (ora italiana) sono stati quelli dell’Indiana e del Kentucky. L’ultimo è l’Alaska alle 6 del mattino di oggi.
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Ecco come hanno votato:
DONALD TRUMP: Indiana, Kentucky, Ohio, West Virginia, South Carolina, Alabama, Texas, Arkansas, Georgia, Wyoming, Nebraska, Kansas, South Dakota, North Dakota, Missouri, Oklahoma, Mississippi, Montana, Tennessee, Louisiana, North Carolina, Florida, Idaho, Utah, Wisconsin,
HILLARY CLINTON: Vermont, Virginia, Connecticut, New Jersey, Washington DC, New York, Illinois, New Mexico, Maryland, Delaware, Massachusetts, California, Hawaii, Colorado, Washington, Oregon, Nevada
Da assegnare: Maine, New Hampshire, Pennsylvania, Rhode Island, Arizona, Michigan, Minnesota, Iowa, , Alaska
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SPARI DAVANTI AD UN SEGGIO IN CALIFORNIA
EX PRESIDENTE GEORGE W. BUSH E MOGLIE LAURA VOTANO SCHEDA BIANCA
I Bush snobbano Trump. L'ex presidente repubblicano George W. Bush e la moglie Laura hanno votato scheda bianca, secondo quanto confermato da un portavoce. Anche Bush padre, George W. H., 41esimo presidente, aveva fatto sapere che non avrebbe votato per Trump, lasciando intendere di preferire, piuttosto, la democratica Hillary.
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CLINTON ALLE URNE. E OBAMA GIOCA A BASKET
"Spero di vincere". Hillary Clinton ha parlato brevemente con i giornalisti prima di deporre la scheda elettorale nell'urna nel seggio di Chappaqua, nello Stato di New York, dove ha la residenza. "Vi sono grandi responsabilità in gioco", ha ribadito. Accompagnata dal marito Bill, è apparsa sorridente, ha stretto mani e salutato i presenti mentre una folla di persone le si è stretta intorno. Barack Obama invece non andrà al seggio: il presidente uscente si è avvalso del voto anticipato e, trovandosi a passare dalla sua Chicago il 7 ottobre, nel pomeriggio ne ha approfittato per compilare la propria scheda e deporla nell'urna. A 31 giorni di distanza non è rientrato in Illinois, ma ha preferito disertare gli eventi pubblici per prendersi qualche ora per sè: a operazioni elettorali ormai in pieno corso, si è unito a un gruppo di amici con cui si è concesso una gita a Fort McNair, base dell'Esercito situata alla periferia sud-occidentale di Washington, sulla confluenza tra i fiumi Potomac e Anacostia. Arrivati alla meta, si sono messi a giocare a basket, un'autentica passione di Obama fin da quando era ragazzo. In realtà, da tempo l'inquilino della Casa Bianca si dedica di rado al canestro e privilegia il più tranquillo golf. Proprio a Fort McNair, durante una partitella, nel 2010 face un capitombolo e si ferì a un labbro. Da allora ci sta attento. Però... un però esiste... Tanto nel 2008 quanto nel 2012 Obama, per ingannare l'attesa, trascorse proprio giocando a basket le giornate che ne avrebbero sancito l'investitura a primo presidente di colore, e poi la rielezione: pur se all'epoca si rintanò a Chicago. Otto anni fa osservò lo stesso identico rituale anche durante le primarie democratiche, che lo vedevano opposto proprio a Hillary Rodham Clinton. Non seguì la scaramanzia soltanto in occasione delle primarie successive, in cui praticamente non aveva avversari e dunque neppure bisogno di sedurre la buona sorte. è stata comunque un'eccezione, perché per il resto Obama di una partita a pallacanestro ha fatto la propria ferrea consuetudine ogni qual volta vi sia in palio un obiettivo davvero importante. Insomma, è superstizioso e finora la palla a spicchi lo ha sempre premiato. Bisogna vedere ora se il trucco funzioni anche con l'ex rivale Hillary.
TRUMP AL SEGGIO "TUTTO A POSTO", MA FEMEN LO CONTESTA
Qualche ora dopo Hillary Clinton, è stata la volta di Donald Trump recarsi a votare a New York per le presidenziali Usa. Il candidato repubblicano è comparso intorno alle 11 locali (le 17 in Italia; ndr), accompagnato dalla moglie Melania, in una scuola di Manhattan situata a non molta distanza dalla Trump Tower, il grattacielo di 58 piani dove il candidato repubblicano risiede all'attico insieme alla famiglia, e in cui ha i propri uffici principali. "Mi sembra che sia tutto a posto", ha osservato sorridente Trump con alcuni giornalisti che lo stavano aspettando.
"Le cose stanno andando molto bene". Poco prima del suo arrivo, però, la polizia aveva dovuto allontanare a forza due manifestanti a seno nudo che si erano presentate per contestarlo: apparterrebbero alla filiale americana di Femen, l'organizzazione femminista che in luglio aveva già inscenato una protesta analoga a Cleveland, in Ohio, in occasione della convention del Partito Repubblicano.
BAGNO DI FOLLA SENZA PRECEDENTI PER HILLARY: "FACCIAMO LA STORIA"
"Sono accorsi quasi in trentamila per la Clinton ieri sera a Filadelfia, in Pennsylvania, davanti all' Independence Hall, l'edificio in cui venne ratificata la Dichiarazione di indipendenza degli Stati Uniti nel 1776. Complice la presenza del presidente Barack Obama, della first lady Michelle, delle performance di Bruce Springsteen e di Jon Bon Jovi, è stato il record di folla per l'ex Segretario di stato in 19 mesi di campagna elettorale.