Washington - Donald Trump ha promesso la "piu' grande rivoluzione fiscale" negli Usa "da quella di Ronald Reagan", presidente americano dal 1981 al 1989. Nel suo discorso all'Ecnomic Club di Detroit, il candidato repubblicano alla Casa Bianca ha annunciato un piano economico che prevede "riduzioni di imposte per la classe media", "ampie riduzioni" delle regole federali. Il miliardario ha inoltre confermato la sua intenzione di rinegoziare gli accordi commerciali internazionali.
Trump ha promesso di ridurre le tasse alle aziende dal 35% al 15%. "Con il mio piano - ha detto il magnate newyorkese - nessuna azienda americana paghera' piu' del 15% di tasse. In altre parole ridurremo le vostre imposte dal 35% al 15%". Trump intende anche ridurre al 10% il prelievo per quelle multinazionali che ora lasciano all'estero, come in Irlanda dove la tassazione e' piu' favorevole (le aziende versano solo il 12,5%) un tesoretto ingente di risorse (migliaia di miliardi di dollari, 216 solo per Apple) per invogliarle a riportare a casa quei soldi. Vuole abolire la tassa di successione, che al momento viene versata negli Usa per gli assi ereditari di valore superiore ai 5 milioni di dollari. Per quanto riguarda le aliquote pagate dai singoli cittadini, Trump vuole ridurle da 7 a 3 e ha proposto un taglio (benche' inferiore rispetto alla rpima versione). L'aliquota massima, al momento al 39,6%, scenderebbe al 33%, si passerebbe poi al 25% ed infine al 12%. Un cambio rispetto al suo progetto iniziale sempre di 3 aliquote ma al 25%, al 20% e al 10%. I piu' poveri non pagherebbero nulla. Trump intende poi stracciare l'accordo sul clima raggiunto a Parigi lo scorso dicembre e far ripartire il progetto del maxi oleodotto Keystone Xl per collegare i giacimenti petroliferi delle sabbie bituminose canadesi alle raffinerie sul Golfo del Messico. (AGI)