Los Angeles (California) - Sarebbero hacker russi gli esperti riusciti a 'bucare' i server del Partito democratico e a impossessarsi delle loro e-mail, il tutto per aiutare Donald Trump. E' questo l'accusa, degna di un film di James Bond, serpeggiante tra i Democratici nel giorno dell'apertura della loro Convention, proprio oggi a Philadelphia. Il responsabile della campagna elettorale di Hillary Clinton ha sollevato l'ipotesi che i russi stiano lavorando per minare la campagna elettorale dell'ex first lady e cosi' far eleggere Donald Trump.
Le e-mail, quasi 20mila, che mostrano come la leadership dell'Asinello abbia cercato di aiutare l'ex 'first lady' durante le primarie invece che rimanere neutrale, sono state diffuse da Wikileaks la scorsa settimana e hanno gia' scatenato un terremoto: la presidente del partito, Debbie Wasserman Schultz, ha infatti annunciato che si dimettera' dall'incarico alla fine della Convention del partito. Ma adesso lo staff della Clinton passa al contrattacco. "Alcuni esperti ci dicono che e' stato opera dei russi per aiutare Donald Trump", ha detto Robby Mook, il campaign manager della Clinton. "Quello che e' inquietante e' che gli esperti ci dicono che i attori statali russi sono entrati dentro (il Comitato Nazionale Democratico), hanno rubato le e-mail e altri esperti ci dicono che le stanno mettendo in giro per aiutare di fatto Donald Trump. Mook ha ricordato anche i legami d'affari degli uomini di Trump con gli alleati di Vladimir Putin, le parole di Trump contro la Nato, l'Ue e gli aiuti all'Ucraina, gli scambi di complimenti e sostegno reciproco tra il capo del Cremlino e il magnate newyorkese. "Quando si mette tutto insieme e' un quadro inquietante e penso che gli elettori abbiano bisogno di riflettere su questo. Non credo che sia stata una coincidenza che (le e-mail) fossero diffuse in questo momento: per creare il massimo danno e aiutare ad eleggere Trump". (AGI) .