Cleveland - Fallita la tentata rivolta dei delegati irriducibili contro Donald Trump nella giornata inaugurale della convention repubblicana di Cleveland, a predere la parola sono state due star di Hollywood, Willie Robertson di "Duck Dynasty" e Scott Baio, tra i protagonisti di Happy Days. Robertson ha promesso a chi si sente dimenticato che Donald Trump gli guardera' le spalle mentre Baio ha garantito sulla genuinita' delle intenzioni del tycoon newyorchese, prima di lanciarsi entrambi all'attacco di Hillary Clinton. Ma l'affondo piu' incisivo e' stato quello di Patricia Smith, madre di uno dei quattro americani uccisi nell'attentato di Bengasi, in Libia. Quasi in lacrime ha ricordato la sua ultima conversazione con il figlio, il giorno prima della sua morte. "Nessuno ci ascolta, a nessuno sembra importare. Il giorno successivo venne assassinato da terroristi dell'Islam radicale. Considero Hillary Clinton personalmente responsabile per la morte di mio figlio - ha accusato - personalmente". L'esperienza di Hillary Clinton, ha poi rincarato l'ex sindaco di New York, Rudy Giuliani "e' il motivo per cui non deve diventare presidente degli Stati Uniti". L'ultima ad intervenire e' stata la senatrice Joni Ernst dell'Iowa, dopo le 23.00, in un'arena quasi vuota. "Non possiamo permetterci altre quattro anni delle stesse fallimentari politiche", e' stata la chiosa. Il tema della seconda giornata e' "Rimettere l'America al lavoro". Interverranno, tra gli altri, il governatore del New Jersey Chris Christie, Tiffany Trump, Don Trump e Ben Carson. (AGI)