New York - New York riscopre il fascino delle primarie americane e il voto di oggi è decisivo come non accadeva da decenni nella Grande Mela, il cui appuntamento elettorale cade di solito quando i giochi sono già quasi fatti. E invece quest'anno il voto a New York non solo potrebbe cambiare la corsa alla Casa Bianca, ma vede protagonisti newyorkesi, come ai tempi di Franklin Delano Roosvelt, che da governatore dello Stato divento' (1933 l'inizio del primo mandato) il presidente del New Deal.
Da un lato (repubblicano) il miliardario del Queens Donald Trump, dall'altro Bernie Sanders di Brooklyn e Hillary Clinton, già senatrice in questo collegio. Proprio l'ex segretario di Stato è favorita tra i democratici, mentre il magnate repubblicano non sembra avere avversari. Ma tra i democratici i sondaggi a livello nazionale non esprimono una chiara intenzione dell'elettorato, perche l'enorme distanza iniziale tra Clinton e il sentaore del Vermont si è accorciata fino a 2 punti percentuali, secondo l'ultima rilevazione Wall Street Journal/NBC.
A New York sono in palio 95 delegati per i repubblicani e 291 per i democratici. Trump è a quota 743, 200 in piu' dell'inseguitore Ted Cruz. Stesso margine piu' o meno tra Clinton (1.307) e Sanders (1.094), che dal 22 marzo ha vinto 7 volte, contro una dell'ex First Lady, in Arizona. Tra i repubblicani, Trump, secondo l'ultimo sondaggio Fox, sarebbe al 53,1%, piu' del doppio del senatore dell'Ohio John Kasich, che qui dovebbe arrivare secondo con il 22,8%. Ma in virtu' della regola proporzionale Kasich e Cruz potrebbero strappare a Trump 24 dei 95 delegati. (AGI)