Ursula Von der Leyen alla prova dell'aula. Esclusa l'ipotesi di un rinvio a settembre, la conferenza dei capigruppo del Parlamento europeo ha deciso che l'assemblea si esprimerà martedì prossimo per eleggere o bocciare la ministra tedesca come prossimo presidente della Commissione europea. Von der Leyen prenderà la parola alle 9, pronuncerà il suo discorso programmatico e assisterà al dibattito fino a fine mattinata. I gruppi avranno ancora diverse ore per elaborare le ultime mosse, il voto infatti è fissato per le 18.
Von der Leyen ha bisogno di una maggioranza di 374 voti per essere eletta. Gli eurodeputati infatti (751 sulla carta) sono in realtà 747, considerato che non vengono conteggiati i tre eurodeputati catalani non ancora 'vistati' da Madrid e una deputata danese che sarà proclamata solo dopo l'estate. Il voto è segreto e non c'è spazio per le astensioni: il non voto sarà di fatto considerato un voto contrario.
Chi la voterà, chi no, chi forse
Ad oggi von der Leyen non ha una 'maggioranza' chiara. Fonti europee le accreditano circa 400 voti, ma il pallottoliere registra numeri incerti. Di certo voteranno 'no i Verdi, la sinistra della Gue e una parte di socialisti, ancora spaccati al loro interno. Il gruppo S&D continuerà a discutere in questi giorni e comunicherà la sua decisione lunedì, a ridosso del voto. Almeno una quarantina di eurodeputati progressisti (i tedeschi soprattutto, ma forse anche romeni, belgi e francesi) sono già conteggiati nella lista dei contrari. Il Pd ondeggia, gli spagnoli, i portoghesi e i maltesi sarebbero per il sì. Tra i Popolari potrebbe esserci qualche franco tiratore, ma complessivamente il gruppo darà il suo via libera. Stessa cosa per i liberali.
La vera novità potrebbe arrivare invece dalla sponda 'sovranista'. I polacchi del PiS (il governo di Varsavia, assieme agli altri paesi di Visegrad, è stato uno dei grandi elettori di Ursula al Consiglio) potrebbero decidere di votare sì dopo avere incassato non pochi ruoli di vertice nelle commissioni parlamentari. E un inaspettato appoggio potrebbe arrivare anche dalla Lega. "Non escludo che la Lega voti a favore di Ursula Von der Leyen, le sue parole sugli accordi di Dublino ci sono piaciute molto", dice il neo ministro per gli Affari Ue, Lorenzo Fontana.
Il partito di Salvini potrebbe decidere di votare a favore per rafforzare la posizione del governo nella partita sulla scelta del commissario Ue e per ottenere un portafoglio di peso nel prossimo esecutivo. Il nome di Giancarlo Giorgetti, malgrado le cautele, rimane quello piu' probabile. Una delegazione di Identità e Democrazia, confermano fonti leghiste, vedrà von der Leyen prima del voto.
Con i Cinque stelle un incontro "positivo"
La richiesta alle due forze di maggioranza di votare a favore della candidata tedesca per spuntare un portafoglio pesante a Berlaymont era partita direttamente dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, la settimana scorsa. E le due forze di maggioranza sembrano essersi sintonizzate su quella richiesta.
La capo delegazione dei Cinque Stelle, Tiziana Beghin, che ha visto von der Leyen insieme a Fabio Massimo Castaldo, ha parlato di incontro "positivo" e ha sottolineato che la presidente designata "si è impegnata a rispettare l'accordo" su commissari e vicepresidenze. Il M5S precisa che una decisione sarà presa solo dopo aver ascoltato l'intervento di von der Leyen. Ma salvo sorprese il voto favorevole sembra scontato.