Infuria l'uragano-monster Dorian, che con piogge torrenziali e venti vicini ai 300 km orari, si sta riversando con una violenza senza precedenti sulle Bahamas. Sostenuto da venti che soffiano a 285 km orari, l'uragano ha già distrutto centinaia di case, strade sono state trasformate in fiumi, auto e abitazioni sommerse. Interrotte le comunicazioni, manca la luce, molte zone sono letteralmente sott'acqua. Dorian ha toccato terra domenica a Cayo Elbow, nelle isole Abaco dell'arcipelago nell'Atlantico; e più tardi ha toccato terra una seconda volta, alle 14 ora locale, le 20 in Italia, vicino a Puerto Marsch, sempre nelle isole Abaco.
Adesso si sta muovendo lentamente verso Ovest e potrebbe colpire aree della costa orientale degli Stati Uniti. Gli Stati americani della Florida, della Georgia, della Carolina del Nord e del Sud hanno dichiarato tutti lo stato d'emergenza. È stata ordinata l'evacuazione obbligatoria dell'intera costa della Carolina del Sud e di alcuni tratti della Georgia.
Le autorità hanno disposto la chiusura delle scuole in molte parti della Florida, dove è stata ordinata l'evacuazione obbligatoria nelle aree costiere delle contee di Palm Beach e Martin. Lo sceriffo della contea di St. Johns, David Shoar, ha annunciato che i ponti che si trovano nei pressi delle zone di evacuazione rimarranno aperti al traffico fino alla serata di martedì: "Questa è la tempesta delle tempeste", ha commentato.
"Siamo di fronte a un uragano come non abbiamo mai visto nella storia delle Bahamas", ha dichiarato Hubert Minnis, il premier dell'arcipelago composto da circa 700 isolotti adagiati tra Florida, Cuba e Haiti "È probabilmente il giorno più triste della mia vita", ha aggiunto tra le lacrime. Drammatiche le testimonianze che arrivano dalle isole Abaco: onde immense che si infrangono violentemente a terra, inviando enormi nuvole di spruzzi lungo la costa, abitanti che chiedono aiuto dopo che i venti hanno fatto saltare i tetti. Una radio locale ha riferito che la gente chiedeva aiuto a Puerto Marsh Harbour, proprio dove Dorian ha toccato terra. Il fatto e' che molti isolani hanno preferito affrontare l'uragano piuttosto che evacuare seguendo le indicazioni del governo locale. A Guana Cay per esempio sarebbero rimaste circa 150 persone per affrontare la furia della tempesta.