Tra rinvio della Brexit e difficoltà a procedere con le nomine a causa delle incertezze del quadro politico legate alla possibile avanzata di formazioni populiste, Jean-Claude Juncker e la sua Commissione potrebbero essere prorogati di alcuni mesi oltre la scadenza ufficiale del loro mandato prevista per il 31 ottobre prossimo. È quanto apprende l'AGI da diverse fonti europee.
La partecipazione del Regno Unito alle elezioni europee del 23-26 maggio sarebbe uno dei fattori a favore di un prolungamento del mandato della Commissione presieduta da Juncker: la presenza degli eurodeputati britannici, in particolare una truppa consistente del Brexit Party di Nigel Farage, rischierebbe infatti di alterare gli equilibri a favore dei populisti, con il rischio di indebolire la maggioranza che deve confermare la nomina del prossimo presidente dell'esecutivo comunitario e dell'intero collegio. Inoltre, gli eletti del partito laburista potrebbero rafforzare il gruppo dei Socialisti & Democratici a spese del Partito Popolare Europeo e dell'Alleanza dei Liberali e Democratici per l'Europa solo per alcuni mesi.
Le difficoltà a trovare il successore di Juncker potrebbero essere accentuate anche da un potenziale braccio di ferro tra il Consiglio europeo e l'Europarlamento sul processo degli Spitzenkandidaten, in base al quale il capolista (Spitzenkandidat in tedesco) del partito con più seggi dopo le elezioni europee dovrebbe essere nominato presidente della Commissione. L'Europarlamento insiste per questa forma di elezione indiretta, mentre alcuni capi di Stato e di governo – tra cui il presidente francese Emmanuel Macron – sono contrari. “Una proroga di alcuni mesi Juncker non è esclusa”, dice una prima fonte Ue, ricordando che è già accaduto due volte in passato e in un caso per oltre tre mesi.
Il rinvio della Brexit complica il calendario
Secondo il calendario ufficiale, se i capi di Stato e di governo dell'Ue troveranno un accordo sul nome del successore di Juncker nel Consiglio europeo di giugno, l'Europarlamento dovrebbe confermare la nomina nella seconda sessione di luglio. Successivamente il nuovo presidente della Commissione dovrebbe concordare con ciascun governo i membri del collegio. Una volta nominati, i commissari dovrebbero passare un'audizione all'Europarlamento nel corso del mese di settembre. Ma questo calendario è messo in dubbio dalla nuova data d'uscita del Regno Unito, fissata al 31 ottobre, alla vigilia di quella che dovrebbe essere la data di entrata in funzione di tutta la nuova Commissione.
Trattative più lunghe con l'avanzata sovranista
Oltre alla questione Brexit, un prolungamento di alcuni mesi del mandato di Juncker potrebbe essere necessario a causa delle difficoltà nelle nomine dovute alla presenza di diversi governi populisti. Dopo le elezioni europee, oltre al presidente della Commissione, i capi di Stato e di governo devono scegliere il presidente del Consiglio europeo e l'Alto rappresentante per la politica estera, a cui quest'anno si aggiunge il presidente della Banca centrale europea. "Trovare la quadra sarà particolarmente complicato", spiega una seconda fonte Ue. Inoltre, prima di dare il via libera al nuovo presidente della Commissione, "diversi governi vorranno sapere quale portafoglio otterranno nel nuovo esecutivo comunitario", aggiunge la seconda fonte.
I precedenti
Il primo precedente di proroga coinvolse Romano Prodi nel 2004, quando l'entrata in funzione della prima Commissione di José Manuel Barroso venne rinviata di 3 settimane a causa della bocciatura da parte dell'Europarlamento di Rocco Buttiglione come commissario alla Giustizia. Anche la seconda Commissione Barroso entrò in funzione con notevole ritardo - il 10 febbraio 2010 anziché il 1 novembre 2009 - a causa di un lungo braccio di ferro tra popolari, socialisti e liberali sulla riconferma del presidente e il programma del suo esecutivo. La Commissione Juncker potrebbe rimanere in carica fino alla fine del 2019 o oltre, in caso di stallo sulla scelta del presidente.
"Ai membri dei gabinetti dei commissari è stato chiesto di rimanere al loro posto e di non cercare altri incarichi per i prossimi mesi", spiega la prima fonte Ue. Secondo quanto appreso dall'AGI nei giorni scorsi, il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, avrebbe intenzione di proporre un Vertice straordinario dei capi di Stato e di governo il 28 maggio per discutere dell'esito delle elezioni e delle nomine ai vertici delle istituzioni comunitarie. L'annuncio potrebbe essere fatto al Vertice informale di Sibiu il 9 maggio.