L'esercito siriano è entrato a Manbij, città chiave nel Nord-Est della Siria, attualmente sotto il controllo dei curdi Ypg. La città è sotto l'assedio dell'Esercito libero siriano, le milizie filo-turche che sostengono Ankara nell'offensiva contro i curdi. Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha confermato che l'offensiva va avanti, nonostante l'invio delle truppe del regime siriano di Bashar al-Assad.
L'Esercito libero siriano (Els) in mattinata aveva iniziato l'attacco alla città di Manbij, attualmente sotto il controllo dei curdi Ypg. Sulla città avevano cominciato a piovere colpi di artiglieria esplosi dall'esercito turco. In base a quanto reso noto dall'agenzia russa Sputnik, l'attacco di Els sarebbe stato sferrato anche da ovest, vale a dire dalle provincie adi Al Bab e Jarabulus sotto il controllo della Turchia.
È di questa mattina l'annuncio del presidente turco Recep Tayyip Erdogan che l'offensiva turca nel nord-est della Siria avrebbe compreso anche la città di Manbij, città sotto il controllo delle milizie curde Ypg, inizialmente non ricompresa all'interno del piano di Ankara per costituire una 'safe zone' a est dell'Eufrate, in quanto situata sulla riva ovest del fiume.
"Una volta ripulita, Manbij sarà restituita ai legittimi proprietari. Stiamo solo dando seguito agli accordi presi un anno fa, quando gli Usa ci dissero che i terroristi avrebbero abbandonato la città in 90 giorni, ed è passato un anno", ha detto Erdogan. Si tratta di un'estensione della prevista 'safe zone', uno sviluppo importante, con le truppe di terra turche che si stanno dirigendo verso i confini della città in queste ore.