Il leader del principale partito di opposizione turco è stato violentemente attaccato da una folla ad Ankara. Kemal Kilicdaroglu - che guida il partito repubblicano Chp, secondo in Parlamento e vincitore alle ultime elezioni di diversi grandi comuni, come Istanbul e Ankara- partecipava al funerale di un soldato ucciso in un combattimento contro la guerriglia curda Pkk, quando è stato aggredito da più persone, a quanto pare per motivi nazionalistici.
"Gridavano slogan contro Kilicdaroglu, anche durante la preghiera, rimproverandolo di essere venuto. Poi hanno cominciato a dargli colpi e pure a me", ha raccontato al telefono il vice presidente del Chp, Yildirim Kaya, che accompagnava il leader dell'opposizione quando si è scatenata l'aggressione. Con loro c'era anche il sindaco neo-eletto di Ankara, Mansur Yavas.
La televisione turca ha mostrato le immagini: uomini e donne che colpivano Kilicdaroglu e chi lo circondava, mentre alcuni militari cercavano di intervenire. "È stato un tentativo di linciaggio ed era pianificato. Non c'era nessuna misura di sicurezza, anche se era lì il ministro della difesa insieme ad altri alti funzionari del governo. Gli aggressori non erano persone qualsiasi, era un gruppo organizzato incitato la folla".La polizia alla fine è riuscita a portare Kilicdaroglu in una casa vicina, ma a quel punto la folla ha lanciato pietre contro l'edificio, come confermato da un altro testimone, il deputato socialdemocratico Seyit Torun.
Durante la recente campagna elettorale, il socialdemocratico Chp ha ricevuto il sostegno della sinistra dell'Hdp, oggi terza forza in Parlamento, che difende i diritti della minoranza curda e che molti nazionalisti considerano l'ala politica del Pkk. Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, durante la campagna elettorale ha accusato Kilicdaroglu di allearsi con i "terroristi".
Nelle scorse elezioni, anche grazie al sostegno dell'Hdp - che ha ritirato i suoi candidati nei principali comuni e chiesto ai suoi elettori di votare per i socialdemocratici - il Chp ha vinto le poltrone di primo cittadino ad Ankara e Istanbul, che prima erano nelle mani dell'Akp, il partito islamico di Erdogan che governa la Turchia dal 2002.