L'amministrazione Trump ha messo a segno due risultati nel giro di poche ore sul fronte migranti. Il primo è l'accordo con il Guatemala che obbligherà la maggioranza dei migranti che attraversano il Paese centroamericano, in arrivo da Honduras ed El Salvador, a chiedere asilo lì invece che al confine messicano-statunitense.
Il secondo è l'assist ricevuto dalla Corte Suprema: con cinque voti a favore e quattro contrari, ha stabilito che il presidente può dirottare fondi del Pentagono per due miliardi e mezzo di dollari per la costruzione di 160,9 chilometri di barriera di sicurezza lungo il confine meridionale.
Trump ha fatto della lotta all'immigrazione irregolare una pietra miliare del suo mandato. Alla frontiera il flusso non si ferma e a giugno, sono stati arrestati 104 mila migranti (il 142% in più sull'anno precedente); a maggio, la cifra era stata ancora più alta, 144 mila unità, tra i quali 57 mila minori (contro una media di 20 mila arresti al mese all'inizio del mandato). Ancora venerdì il presidente ha denunciato la "crisi paralizzante" al confine. Ora l'accordo spuntato con il Guatemala.
Secondo il segretario alla sicurezza nazionale, Kevin McAleenan, entrerà in vigore da agosto: "Possono presentare richiesta di protezione, se lo desiderano, in Guatemala", ha spiegato, "e se arrivano negli Stati Uniti senza essersi avvalsi di questa opportunità torneranno in Guatemala".
Il governo guatemalteco ha spiegato che l'accordo evita le sanzioni economiche annunciate da Trump che avrebbero messo in ginocchio, sul piano economico e sociale, il Paese. L'inquilino della Casa Bianca aveva minacciato di tassare le esportazioni del paese centro-americano e di tassare le rimesse dei migranti. In cambio, gli Usa, concederanno al governo di Jimmy Morales di espandere un programma che consente ai contadini guatemaltechi di lavorare legalmente nelle aziende agricole statunitensi (più in là le facilitazioni riguarderanno anche lavoratori del settore dell'edilizia e dei servizi). Gli Usa copriranno i costi dei richiedenti asilo rispediti dagli Usa al Guatemala. L'accordo, dal quale sono esclusi i minori non accompagnati, potrà essere rinnovato tra due anni e sarà revisionato ogni tre mesi.
Trump ha esultato anche per la "grande vittoria" ottenuta con la decisione della Corte Suprema. A febbraio il presidente aveva invocato l'emergenza nazionale al confine con il Messico dopo due mesi di contrapposizione con il Congresso. una mancanza di sintonia che si era tradotto nello shutdown più lungo della storia americana.
Durante il braccio di ferro con Capitol Hill, il presidente aveva sostenuto di poter usare fondi di altre agenzie governative per la costruzione del muro; ma l'annuncio era stato seguito immediatamente da azioni legali, anche da parte della Camera. Ora la sentenza della Corte Suprema, che ha diviso i giudici lungo l'asse conservatore/liberale, e che consente all'amministrazione di iniziare a costruire il Muro di 2 mila miglia lungo il confine tra Stati Uniti e Messico.