Quel che sembrava impossibile è accaduto: il presidente Donald Trump e il leader nordcoreano Kim Jong-un si incontreranno. Una svolta storica e senza precedenti annunciata a Washington dove l'inviato di Seul ha consegnato alla Casa Bianca la lettera di Kim, con l'invito al presidente americano. E Trump ha accettato.
L'incontro, ha fatto sapere la Casa Bianca, avverrà entro maggio. L'annuncio è stato affidato al consigliere per la sicurezza nazionale di Seul, Chung Eui-yong, che nei giorni scorsi era volato a Pyongyang per colloqui senza precedenti.
Kim "è ansioso di incontrare il presidente Trump il prima possibile". Chung ha aggiunto che il leader della Corea del Nord "si è impegnato a una denuclearizzazione". Il presidente della Corea del Sud, Moon Jae-in, ha subito parlato di "pietra miliare per la pace". "Se il presidente Trump e il presidente Kim si incontrano, la completa denuclearizzazione della penisola coreana sarà messa sulla giusta strada sul serio".
Insulti da dimenticare
Quella tra Trump e Kim è stata sempre una 'relazione pericolosa', una 'guerra nucleare' delle parole giocata fino all'ultimo insulto. Ma adesso tutto cambia e i due dovranno dimenticare il campionario di offese reciproche che non ha precedenti nei rapporti diplomatici tra due leader.
"Fuoco e fiamme"
Trump minaccia "fuoco e fiamme" lo scorso 8 agosto dopo che l'intelligence Usa aveva rivelato come Pyongyang fosse riuscita a miniaturizzare un ordigno atomico con un anno di anticipo rispetto alle attese. Kim risponde minacciando un missile sull'isola di Guam, avamposto militare americano nel Pacifico.
"Rocket Man" contro il "Mentalmente disturbato"
Scatta l'escalation di offese. Trump, via Twitter chiama Kim "Rocket Man", uomo razzo. E durante l'assemblea generale dell'Onu, il 17 settembre scorso, minaccia di "distruggere completamente la Corea del Nord". A stretto giro di boa, il dittatore nordcoreano lo accusa di essere "mentalmente disturbato".
"Pazzo" e "lattante malato"
A quel punto si scatenano i cinguettii del presidente americano che negli ultimi due mesi dello scorso anno gli dà del "pazzo", del "lattante malato", del "piccolo uomo razzo" o dell'"uomo razzo in missione suicida".
"Perché mi dice che sono vecchio? Io non gli direi mai che è basso e grasso"
Eppure, in un tweet dell'11 novembre del 2017 Trump aveva anticipato, seppure a modo suo, che forse un giorno le cose sarebbero cambiate: "Perché Kim Jong-un mi insulta chiamandomi vecchio quando io non lo chiamerei mai basso e grasso? Io provo con forza ad essere suo amico e forse un giorno succederà". Solo qualche ora prima, Kim aveva dato a Trump del "guerrafondaio" che "cerca lo scontro per privare la Repubblica popolare democratica di Corea del suo potere di deterrenza nucleare".
La guerra dei bottoni
Poi è stata la volta della guerra dei bottoni, nucleari naturalmente, e la battuta di Trump ha fatto il giro del mondo. "Anche io ho un Pulsante Nucleare. Ma è molto più grosso & più potente del suo e il mio Pulsante funziona!".