La Camera del Congresso americano ha fatto il suo primo passo concreto nella procedura di impeachment contro il presidente, Donald Trump, per il caso Ucrainagate. Oltre venti anni dopo l'ultimo voto per aprire la procedura contro Bill Clinton, la Camera, a maggioranza democratica, ha approvato una risoluzione che fornisce un quadro formale per le indagini, con 232 voti favorevoli e 196 voti. I parlamentari sono stati compatti e si sono attenuti alle istruzioni dei loro partiti, ad eccezione di due democratici che hanno votato contro.
Per la speaker, Nancy Pelosi, è una misura per difendere i principi della Costituzione americana. "In gioco non c'è nient'altro che la nostra democrazia", ha spiegato in conferenza stampa prima della votazione. Pelosi ha poi avvertito che ora "si aprirà una fase nuova dell'indagine, una fase pubblica in cui i cittadini americani potranno vedere con i loro occhi e sentire con le loro orecchie come stanno le cose".
Il commento del capo della Casa Bianca non si è fatto attendere: "La piu' grande caccia alle streghe della storia americana!", ha twittato. Poco dopo la portavoce della Casa Bianca, l'ha definito un "procedimento ingiusto, incostituzionale e profondamente anti-americano".
Il 24 settembre scorso, Pelosi ha deciso di portare il suo partito sul pericoloso sentiero dell'impeachment" - l'accusa del presidente - dopo la rivelazione di una telefonata tra Donald Trump e il suo omologo ucraino, Volodymyr Zelensky, in cui il presidente repubblicano aveva chiesto al suo interlocutore di "indagare" sul rivale democratico, Joe Biden, e gli affari di suo figlio Hunter in Ucraina. I democratici accusano Trump di aver abusato del suo potere per interesse personale, con Joe Biden ben posizionato per affrontarlo alle elezioni presidenziali del 2020.
I democratici hanno già ascoltato una decina di diplomatici e consiglieri della Casa Bianca a porte chiuse. Il presidente e il suo entourage hanno fortemente criticato la segretezza delle audizioni, con l'accusa di aver violato i diritti di Trump di difendersi. La risoluzione approvata alla Camera mira a privarli di questa linea di difesa: oltre a organizzare audizioni pubbliche, ora consente ai repubblicani di chiamare i propri testimoni.
Il testo prevede il trasferimento delle prove al comitato giudiziario che sarà responsabile della stesura degli articoli di accusa del presidente. È solo a questo punto che "sarà consentita la partecipazione del presidente e dei suoi avvocati".
La difesa di Donald Trump sarà quindi in grado di richiedere ulteriori testimonianze e documenti, esaminare e presentare obiezioni. Ma se il presidente rifiuta di cooperare con le richieste del Congresso, le sue richieste possono essere negate. La Costituzione americana fornisce solo un profilo per l'impeachment di un presidente: la Camera dei Rappresentanti ha la facoltà di accusarlo, il Senato di giudicarlo. Data la maggioranza repubblicana al Senato che avrà l'ultima parola, la rimozione del presidente sembra improbabile.