I negoziatori dell'Unione Europea e del Regno Unito hanno raggiunto un accordo su un testo legale sulla Brexit. Ora il testo deve passare al vaglio del Parlamento britannico in seduta sabato ed essere approvato dalla Commissione prima di essere trasmesso agli Stati membri dell'Ue a 27.
"Dove c'è una volontà, c'è un accordo - ne abbiamo uno! E' un accordo equo ed equilibrato per l'Ue e il Regno Unito ed è testimonianza del nostro impegno a trovare soluzioni" ha scritto su Twitter il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, annunciando l'intesa con Londra. Per poi concludere: "Sono contento dell'accordo, ma sono triste per la Brexit".
We have a deal.
— European Commission (@EU_Commission) October 17, 2019
A fair and balanced agreement for the EU and the UK.
"I recommend that #EUCO endorses this deal",
President @JunckerEU. #Brexit pic.twitter.com/D9v8t0WXx3
"Abbiamo un nuovo grande accordo che riprende il controllo: ora il Parlamento dovrebbe concludere la Brexit sabato, così possiamo passare ad altre priorità come il costo della vita, il servizio sanitario nazionale, i crimini violenti e il nostri ambiente" ha twittato a sua volta il premier britannico, Boris Johnson che ha celebrato l'abolizione dell'"anti-democratico backstop", arrivato grazie al nuovo accordo sull'Irlanda del Nord che apre la strada alla Brexit il 31 ottobre. "Il popolo dell'Irlanda del Nord sarà responsabile delle leggi in base alle quali vive e, a differenza del backstop, avrà il diritto di porre fine all'accordo speciale, se lo desidera", ha sottolineato in un tweet. "Lasceremo l'Unione doganale dell'Ue come un solo Regno Unito e saremo in grado di concludere accordi commerciali in tutto il mondo", ha aggiunto BoJo.
WATCH: Our new deal gets Brexit done and takes back control.
— Conservatives (@Conservatives) October 17, 2019
Only @BorisJohnson can take Britain forward.
Take a look at what the new deal means pic.twitter.com/0W6SM1mJ2H
From what we know, Johnson's negotiated a worse deal than Theresa May. This sell-out deal risks our rights, protections and NHS. It won’t bring the country together and should be rejected. pic.twitter.com/ZMKSNt2Nc9
— Jeremy Corbyn (@jeremycorbyn) October 17, 2019
"Questo testo dovrebbe fornire certezza legale in ogni area dove la Brexit, come ogni separazione, crea incertezza" ha detto il negoziatore capo dell'Ue per la Brexit alla luce dell'annuncio sull'intesa, subito bocciata dall'opposizione laburista nel parlamento britannico. L'accordo "non riunificherà il Paese e dovrebbe essere respinto" ha detto il leader dei laburisti Jeremy Corbyn secondo il quale il modo migliore per "risolvere" la questione della Brexit è di dare ai cittadini "l'ultima parola" sull'accordo mediante un referendum. "Per quanto ne sappiamo, sembra che il primo ministro (Boris Johnson) abbia negoziato un accordo persino peggiore di quello di Theresa May, che fu respinto in modo schiacciante", ha detto il leader laburista in una nota.
Il Dup, partito unionista nordirlandese, ha perso la leva del veto sull'entrata in vigore delle nuove disposizioni. In base a quanto riferito da Michel Barnier, capo negoziatore Ue, "quattro anni dopo l'avvio del nuovo accordo tra Ue e Regno Unito, il Parlamento nordirlandese deciderà a maggioranza semplice se mantenere l'intesa in vita".
In base alla bozza proposta in precedenza da Boris Johnson, il piano per l'Irlanda del Nord sarebbe entrato in vigore solo dopo un voto del Parlamento nordirlandese sul quale il Dup avrebbe potuto mettere il veto. "Complimenti al premier Johnson e al popolo britannico per l'accordo raggiunto sulla Brexit. A Londra, a differenza che in Italia, il voto dei cittadini viene rispettato" ha twittato Matteo Salvini.
La reazione dei mercati
I mercati brindano all'accordo sulla Brexit. S'innalzano Borse, sterlina, euro e petrolio, mentre i beni rifugio ripiegano, con l'oro in calo e i rendimenti dei titoli di Stato che crescono, specie in Germania, sulla scia delle vendite di Bund.
Dopo un lungo braccio di ferro Londra e Bruxelles, in extremis (l'uscita della Gran Bretagna dall'Ue sarebbe scattata il 31 ottobre), hanno raggiunto un accordo sulla Brexit, definendo una bozza di accordo che elimina il rischio di un'uscita traumatica della Gran Bretagna dal blocco.
I 27 leader dell'Ue prenderanno in considerazione il testo a Bruxelles a un vertice che inizierà oggi pomeriggio. Poi l'accordo dovra' essere approvato dalla Camera dei Comuni Britannica e, a livello Ue, dal Consiglio Europeo e dal Parlamento.
A metà mattinata, subito dopo che il presidente della Commissione Ue, Jean Claude Juncker e il premier britannico, Boris Johnson hanno annunciato l'avvenuta intesa, i mercati hanno subito reagito positivamente.
"Questo testo - spiega il negoziatore capo dell'Ue Michel Barnier - dovrebbe fornire certezza legale in ogni area dove la Brexit, come ogni separazione, crea incertezza". Ecco spiegato il motivo dell'euforia dei mercati. L'accordo spazza via la paura di una 'hard Brexit', cioe' sgombra il campo da una delle principali incertezze che innervosivano i mercati.
Le Borse in Europa, che fino a quel momento avevano zoppicato, si rafforzano. In particolare Londra e Francoforte, poi riducono i guadagni, pur restando in territorio positivo. Anche i future di Wall Street si orientano al rialzo. la sterlina vola, toccando 1,2990 sul dollaro e cioè sfiorando quota 1,30, poi si calma e ora a e' intorno a 1,29 sul biglietto verde.
Anche l'euro avanza, tornano sopra quota 1,11 sul dollaro. Il petrolio, che era in calo, in attesa dell'arrivo dei dati sulle scorte Usa, riduce le perdite. Insomma, la propensione al rischio torna spingere verso l'alto i mercati, penalizzando i beni rifugio. Il prezzo dell'oro arretra, seppure di poco, mantenendosi comunque sotto i 1.500 dollari l'oncia.
E si rafforzano i rendimenti dei titoli del debito pubblico, a dimostrazione che gli investitori preferiscono vendere questi asset, specie i Bund tedeschi. Il rendimento del decennale emesso da Berlino, da tempo in territorio negativo, diventa meno negativo e da -0,40% sale a -0,37-0,35%. Insomma, in un mercato ricco di incertezze, dalla guerra sui dazi al rallentamento dell'economia globale, uno di questi punti interrogativi, la 'hard Brexit', esce di scena.