Il governo australiano ha confermato che ha intenzione di indagare una donna di 95 anni, accusata di aver rubato reperti archeologici in Egitto. Joan Howard è un’anziana signora che risiede a Perth, in Australia, vedova di un dirigente delle Nazioni Unite.
Grazie al lavoro del marito, a partire dal 1967 ha avuto la possibilità di viaggiare attraverso il medioriente, coltivando la sua passione per l’archeologia. In un articolo pubblicato dal West Australian, un quotidiano australiano, la signora Howard è descritta come “la vera Tomb Raider”, in riferimento alla popolare serie di videogiochi e film con protagonista l’archeologa Lara Croft.
Joan Howard racconta di come durante i suoi viaggi Siria, Egitto, Libano, Giordani, Palestina e Israele entrava personalmente dentro tombe per prelevare reperti, accompagnandosi a noti archeologi americani e britannici grazie ai contatti del marito. Secondo una stima conservativa riportata dal quotidiano australiano, il valore dei reperti trafugati dalla signora Howard è pari ad almeno 1 milione di dollari australiani (circa 640.000 euro). Tra i suoi preferiti un pugnale che ha trovato assieme allo scheletro del proprietario originario.
L’intervista non ha mancato di suscitare indignazione tra gli addetti ai lavori. Monica Hanna, una nota studiosa di antichità egizie, a inizio novembre ha rivolto un appello via Facebook all’ambasciatore australiano in Egitto, citando l’articolo e chiedendo che fosse condotta un’indagine su Joan Howard. L’egittologa è anche la fondatrice dell’Egypt Heritage Task Force, un’organizzazione che si occupa di documentare e mettere in risalto i saccheggi di antichità, un problema aggravatosi in Egitto dopo la primavera araba del 2011.
Qui l'intervista a The West Australian
Hanna ha definito il comportamento di Joan Howard come “inaccettabile”, aggiungendo che “questo tipo di attività decontestualizza il patrimonio culturale e trasforma i reperti archeologici in semplici manufatti estetici”. Il ministero degli Esteri ha confermato di essere obbligato in base alla convenzione Unesco a restituire reperti ottenuti illegalmente dal paese di origine.