Per quattro giorni, Anis Amri è stato libero di girare per mezza Europa. L'attentatore del mercatino di Natale di Berlino ha viaggiato dalla capitale tedesca fino a Chambery, in Francia. Poi ha proseguito per l'Italia, ha fatto tappa a Torino e infine è arrivato a Milano dove è stato fermato e ucciso al termine di una sparatoria con la polizia.
Cinque interrogativi sulla sua morte
Ci sono molte cose che non tornano nella fuga di Amri dal luogo dell'attentato, da quel lunedì 19 dicembre alle 20:15. La sua identità era nota fin dalle prime ore, eppure è riuscito a nascondersi a Berlino, a prendere un mezzo diretto in Francia, uno dei Paesi europei che dovrebbero essere più in allerta dopo gli attentati che hanno colpito Parigi e Nizza, e infine ad arrivare nel nostro Paese.
Il viaggio Berlino-Chambéry
L'itinerario da Berlino e Chambery è certo. Lo è meno il mezzo che l'attentatore ha utilizzato per raggiungere la città francese, dalla quale ha preso poi un treno diretto in Italia. Secondo il quotidiano tedesco Tagesspiegel, le autorità tedesche erano convinte che Amri non sarebbe riuscito a lasciare il territorio nazionale e le ricerche erano concentrate soprattutto a Berlino. Sarebbe da escludere che il 23enne tunisino abbia scelto il treno come mezzo di trasporto perché, ricorda il Guardian, le misure di sicurezza sono state notevolmente rafforzate dopo che l'anno scorso fu sventato un attentato sul treno ad alta velocità da Amsterdam a Parigi. Amri, quindi, sarebbe arrivato in Francia, a Chambery, con un pullman.
Il pullman di lunedì alle 23:45
Nelle ore concitate subito dopo l'attentato, Amri potrebbe essere riuscito a raggiungere la stazione dei pullman di Berlino e a salire su quello della compagnia FlixBus. Se fosse salito sul pullman, partito dalla capitale tedesca alle 23:45, Amri avrebbe raggiunto la città francese di Annecy, vicino Chambéry, alle 20:10 del giorno dopo, martedì 20 dicembre. A ipotizzarlo è il Guardian, ma controllando sul sito della compagnia emerge che il lungo viaggio di 20 ore da Berlino ad Annecy prevede una tappa di 3 ore a Monaco di Baviera. Possibile che anche a Monaco la presenza del terrorista super-ricercato sia passata inosservata?
Per quanto riguarda i controlli a bordo, il Guardian ricorda che l'unica persona a effettuare le verifiche dei documenti è l'autista del bus e che non ci sono metal detector. Amri, armato di pistola calibro 22, potrebbe essere salito sul pullman senza troppe difficoltà.
Il viaggio dalla Francia all'Italia
Com'è arrivato Amri a Milano? Nelle sue tasche sono stati trovati biglietti di treni francesi. Secondo i media tedeschi, l'attentatore è salito su un treno nella città di Chambéry, vicino al confine con la Svizzera e l'Italia. Da Chambéry, Amri avrebbe viaggiato per due ore e mezza fino a Torino e dal capoluogo piemontese avrebbe raggiunto Milano con un altro treno. Secondo alcuni quotidiani francesi, invece, Amri avrebbe trascorso del tempo anche a Lione - senza che nessuno si accorgesse di nulla - da lì avrebbe preso un treno per Chambéry e un TGV diretto a Milano, dove ha trascorso le sue ultime tre ore di vita.
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