Sale ad almeno 23 morti il bilancio provvisorio del forte sisma di magnitudo 6,4 che ha colpito l'Albania. Squadre di soccorso scavano fra le macerie alla ricerca di sopravvissuti. Più di 45 persone sono state recuperate vive anche nelle maratone di salvataggio che sono continuate con fari e riflettori dopo il tramonto del sole. Si contano più di 650 i feriti.
"Le squadre di soccorso continueranno tutta la notte", ha detto il portavoce del ministero della difesa Albana Qehajaj. "Dobbiamo stare attenti perché la notte rende più difficile qualsiasi operazione", ha aggiunto.
Erano le 3.54 del mattino, quando l'Albania ha cominciato a tremare: l'epicentro, nel mare Adriatico 10 chilometri a nord della città di Durazzo e 40 chilometri a ovest di Tirana, con una profondità di 38 chilometri. Altre tre scosse sono state registrate lungo la costa albanese settentrionale, rispettivamente di magnitudo 5,3, 5,1 e 5,4 della scala Richter.
Ad essere colpita in modo particolare è stata Durazzo: la città portuale di 300 mila abitanti ha subito numerosi crolli e la gran parte delle vittime, tra cui due bambini, mentre nella capitale Tirana è stata protagonista la paura: migliaia di persone hanno lasciato le abitazioni e sono scese per strada. A Thumane, ha spiegato il governo, ci sono stati almeno tre morti e ci sono "persone intrappolate nelle macerie".
A Kurbin un cinquantenne è saltato dal piano alto di un edificio ed è morto, mentre un automobilista ha perso la vita quando la strada su cui viaggiava si è aperta in due. Dalle macerie sono state estratte vive 41 persone, tra cui un giovane prigioniero delle macerie dell'hotel Vila Palm, a Durazzo.
La scossa è stata avvertita anche in Puglia e in Basilicata. In mattinata un'altra scossa di magnitudo 5,4 è stata registrata alle 10:19 in Bosnia-Erzegovina. L'epicentro del sisma è stato rilevato a 6 km a Sud-Est di Blagaj e l'ipocentro era a 10 km di profondità.
Si mobilita la comunità internazionale
La comunità internazionale si è mobilitata per aiutare il Paese balcanico. "tutti gli amici dell'Albania si stanno rapidamente attivando", ha affermato il premier, Edi Rama. La Commissione europea ha messo in moto il meccanismo europeo di protezione civile. "Squadre di Italia, Grecia, Romania sono già state mobilitate", ha detto la portavoce della Commissione, Mina Andreeva: "Abbiamo anche ricevuto - ha aggiunto - offerte di assistenza supplementare di Ungheria, Germania, Croazia, Francia, Lettonia, Repubblica Ceca e Turchia. Inoltre abbiamo attivato il sistema Copernicus per la produzione di immagine satellitari delle zone colpite".
L'Italia ha messo a disposizione un elicottero CH-47 dell'Esercito e un aereo C-130 dell'Aeronautica militare per il trasporto in Albania di assetti della Protezione Civile e dei vigili del fuoco, mentre la protezione civile italiana ha inviato a Tirana e Durazzo uomini e materiali del Servizio Nazionale per garantire il soccorso alla popolazione nelle prime fasi dell'emergenza.
Possibili nuove scosse
La preoccupazione della popolazione e delle autorità aumenta in vista di ciò che potrebbe accadere nelle prossime ore. Il terremoto, ha spiegato all'AGI il sismologo Alessandro Amato, responsabile del Centro allerta tsunami dell'Ingv - "è stato l'inizio di una sequenza. È possibile che arrivino altre scosse piuttosto forti".
"Nelle ore successive alla prima scossa ne sono arrivate altre due di magnitudo superiore a 5 - ha sottolineato lo scienziato - e poi decine di intensità più lieve. D'altro canto il terremoto della notte scorsa in Albania come intensità è stato pari a quello di Norcia dell'ottobre 2016 che, come sappiamo, ha avuto decine di migliaia di repliche".