Il telefono dal quale il presidente degli Stati Uniti cura il suo profilo Twitter non è sicuro. A rivelarlo sono due dirigenti della Casa Bianca, i quali hanno spiegato a Politico.com che Donald Trump avrebbe rifiutato di sottoporre l’iPhone che utilizza per leggere le news e gestire la propria presenza social ai controlli periodici previsti dal protocollo di sicurezza della Casa Bianca.
“Il Presidente ha evitato di sottoporre il proprio telefono agli esperti di sicurezza per almeno cinque mesi. Non è chiaro invece quanto spesso i telefoni che Trump usa per le chiamate, che sono essenzialmente usati come telefoni da ricambiare spesso, vengano formattati”. Dovrebbero essere almeno due gli smartphone utilizzati da Donald Trump. Uno in grado di effettuare esclusivamente telefonate e l’altro nel quale sono preconfigurati la app di Twitter e alcuni siti di informazioni. I telefoni sono forniti dallo staff del White House Information Technology e della White House Communication Agency: due strutture che hanno lo scopo di controllare e proteggere le comunicazioni del Presidente. Secondo la ricostruzione di Politico.com, i tecnici della Casa Bianca avrebbero chiesto al Presidente di sottoporre il dispositivo che ha accesso a Twitter ad almeno un controllo mensile. Richiesta alla quale Trump si è opposto definendola “troppo scomoda”.
‘Too inconvenient’: Trump goes rogue on phone security https://t.co/f56NYLu92B pic.twitter.com/Yw4aBW3Dus
— POLITICO (@politico) May 22, 2018
Quando era in carica, Obama sottoponeva i suoi smartphone ad almeno un controllo ogni trenta giorni. Ma la differenza più grande tra i dispositivi dell’attuale inquilino della Casa Bianca e il suo predecessore è che il telefono che Trump usa per le telefonate è dotato di fotocamera, funzione che espande le possibilità di attacco di un eventuale hacker. Circostanza sulla quale gli ufficiali della Casa Bianca hanno precisato che “grazie all’avanzamento della tecnologia, questi dispositivi sono più sicuri di quelli dell’era di Obama”.
Le limitazioni dei metodi di comunicazione per i Presidenti statunitensi non sono una novità. Nel 2001 George W. Bush aveva dovuto rinunciare alle email per contattare i suoi amici perché non desiderava che venissero lette da altri. Mentre Obama aveva lottato strenuamente per poter continuare a usare il suo Blackberry, dal quale accedeva a servizi comuni come la musica in streaming. Ma anche durante la campagna elettorale del 2016 il tema è stato centrale, soprattutto per quanto riguarda Hillary Clinton, accusata proprio da Trump perché degli attaccanti informatici erano riusciti a sottrarle delle mail non protette.